Mibac: lettera unitaria per ministro Bonisoli

02 Luglio 2019

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Prof. Alberto BONISOLI

Roma, 2 luglio 2019

SIGNOR MINISTRO, LA CONCERTAZIONE È UN’ALTRA COSA!
Egregio Ministro,
abbiamo seguito, e continuiamo a seguire, direttamente e a mezzo stampa, le evoluzioni
dell’annunciata riforma organizzativa del Ministero. In una sua dichiarazione alla stampa di qualche
giorno fa lei ha affermato che «il processo che ha portato alla rielaborazione di questo decreto ha
avuto un percorso partecipato e concertato (…)».
Restiamo piuttosto sconcertati per questa affermazione, poiché – al di là del fatto che la
maggioranza delle Organizzazioni Sindacali si è sempre dichiarata insoddisfatta rispetto al
contenuto di questo progetto – per noi il termine concertazione corrisponde a ben altra cosa,
ovvero «azione congiunta tra le forze sociali e il governo sui maggiori temi della politica».
Indubbiamente c’è stata, nei mesi scorsi, un’articolata audizione delle parti sociali, delle
associazioni professionali e di vari portatori di interessi; ma non di più. Per il resto,
l’Amministrazione ha proceduto a ranghi serrati recependo più o meno l’uno per cento delle
piattaforme presentate dai sindacati. Se è azione congiunta questa! Se è concertazione questa!
È probabile che nel testo approvato dal recente Consiglio dei Ministri e ora al vaglio della Corte dei
Conti siano state accolte lievi – con riferimento al dato quantitativo, non certo qualitativo –
modifiche rispetto all’assetto delineato: si veda il caso del Museo delle Civiltà e, probabilmente, del
Museo Nazionale di Villa Giulia per cui risulta alle scriventi un progetto di inserimento organico in
una maxistruttura filologicamente legata alle antichità etrusche. Ma il recupero del Castello e Parco
di Miramare è scaturito da una pressione politica, pertanto, a conti fatti, di concertazione non si
può proprio parlare…
Confidiamo molto nel promesso appuntamento di luglio volto a verificare l’atto di indirizzo
connesso alla riforma e confidiamo nella possibilità di sospendere l’attuazione del DPCM e legare
l’attuazione della riforma a successivi atti regolamentari, oltre che alla presentazione alle parti
sociali di un progetto complessivo di riorganizzazione e non solo del “contenitore vuoto” del DPCM.
Senza questi elementi essenziali la nostra posizione di contrarietà rimarrà, senza escludere
percorsi di protesta in assenza di condizioni di garanzia per i lavoratori.
Non dimentichi che rappresentiamo l’80% dei lavoratori di questo dicastero perciò sentiamo di
poter garantire la piena affidabilità delle osservazioni che riferiamo per conto dei nostri colleghi.
Osservazioni che partono dalle difficoltà gestionali ordinarie, di cui spesso e volentieri gli artefici
delle riforme non hanno alcuna contezza in quanto non hanno trascorso neanche un giorno negli
uffici del Mibac.
Noi ribadiamo che esistono tutte le condizioni per un confronto franco e costruttivo e sinora
abbiamo purtroppo verificato che l’insieme delle proposte avanzate dalle parti sindacali non ha
ricevuto la giusta attenzione. Pertanto, sig. Ministro, non rispolveriamo termini impegnativi, ma se
vuole veramente praticare il metodo della concertazione noi ci siamo e non ci sottrarremo certo al
dialogo, purché lo stesso sia finalizzato a soluzioni che tengano nel giusto conto le proposte e le
osservazioni che la parte sindacale ha prodotto.
Distinti saluti.

FP CGIL               CISL FP                      UIL PA
C. Meloni         G. Nolè/V. Di Stefano    F. Trastulli

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto