Funzioni locali: Nota su disegno di legge delega di riforma della Polizia locale

15 Luglio 2019

Il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato un disegno di legge delega di riforma della Polizia Locale, decidendo di utilizzare lo strumento legislativo della delega al governo, che si dovrebbe sviluppare in un arco di tempo di dodici mesi. Tale scelta vanifica il percorso di confronto sindacale già avviato presso il Ministero dell’interno e il percorso in itinere presso la Commissione Affari Costituzionali che aveva accorpato le sette proposte di legge in materia depositate in Parlamento.
Di tale cambiamento di approccio non è stata data informativa al sindacato così come non è si era a conoscenza del testo del disegno di legge delega del quale, solo dopo l’approvazione, siamo venuti a conoscenza e non dalle fonti istituzionali.
Conforta unicamente che dopo trent’anni finalmente si darebbe avvio alla tanto auspicata riforma della Polizia Locale e che buona parte delle nostre rivendicazioni trovano risposte nelle finalità individuate nella delega. Infatti, da anni la Fp CGIL denuncia che i lavoratori della Polizia Locale rispetto alle altre forze di polizia sono gli “unici senza tutele” e la nostra forte rivendicazione di una nuova legge di riforma mette al centro la valorizzazione del suo ruolo peculiare e il riconoscimento delle “giuste tutele”.
Le risposte contenute nell’art. 1 della delega che recepiscono le nostre istanze attengono ai seguenti
principi:
1) La costituzione del corpo di polizia locale con un contingente minimo di personale che insieme alla previsione dell’esercizio in forma associata delle funzioni dovrebbe preludere a economie di scala tali da migliorare e rendere più funzionale le attività sul territorio;
2) La dotazione organica adeguata alla realtà morfologica territoriale, in termini di numero di abitanti
e alla incidenza degli illeciti che influenzano la sicurezza locale;
3) La formazione regionale del personale che riteniamo debba essere strutturata e permanente ed in grado di garantire la preparazione ai vincitori di concorso prima di accedere al servizio su strada;
4) La qualificazione e valorizzazione del ruolo dei Comandanti che dovrebbe essere corretta con la dicitura “ di Polizia Locale” in sostituzione di polizia municipale;
5) L’estensione di tutte le tutele assistenziali, infortunistiche e previdenziali al pari delle altre forze di polizia, compreso il riconoscimento della condizione di vittima del dovere che tanto ha negato giusti diritti ai familiari dei lavoratori caduti per servizio;
6) Il riconoscimento della tutela con la copertura delle spese legali per fatti di servizio che garantisce una maggiore serenità nelle attività di lavoro quotidiane;
7) L’accesso gratuito alle banche dati del ministero dell’interno;
8) La patente di servizio per tutti;
9) La conferma del CCNL delle Funzioni Locali con una sezione negoziale specifica e con risorse aggiuntive che bisogna individuare in modo concreto, così come rileviamo delle ambiguità relativamente ai fondi e sia alla rilevazione della rappresentatività che meritano di essere rivisitate prima della attuazione della delega;
10) La previsione con un elencazione dell’armamento individuale e di settore per la quale va aggiunta la modalità del confronto sindacale anche per definire percorsi di addestramento e di formazione a tutela dei lavoratori e per le dotazioni di tutela;
11) Le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza senza limitazioni temporali e territoriali con autorizzazione a portare l’arma in dotazione anche fuori del territorio di competenza che bisogna
meglio chiarire.
Questo impianto degli obiettivi generici che la delega si propone ha bisogno di essere sicuramente migliorato anche perché alla certezza che tutti i compiti, le funzioni e le attività compresa la sicurezza
urbana integrata già sono onerosi e rischiosi carichi di lavoro per il personale della Polizia Locale vengono prospettati dodici mesi, ancora, per darne attuazione e con la assurda modalità che non dovrà comportare aumento della spesa.
Riteniamo impensabile che dopo tanti anni di attesa si intenderebbe dare attuazione alla riforma della Polizia Locale senza prevedere nessun investimento di risorse finanziarie adeguate e necessarie
per rendere tutto credibile e realizzabile.
Dagli stessi atti parlamentari (ddl giacenti) abbiamo potuto evincere che la estensione ai lavoratori
della Polizia Locale delle tutele assistenziali, infortunistiche e previdenziali al pari delle altre forze di
polizia, compreso il riconoscimento della categoria usuranti e gravose, viene stimata in alcuni centinaia di milioni di euro.
Quindi se devono essere effettivamente esigibili servono le risorse finanziarie necessarie.
Questo, ovviamente vale per tutte le previsioni contenute nella delega compreso quelle salariali, della valorizzazione delle carriere e delle responsabilità connesse che bisognerebbe stabilire che la loro attuazione vada demandata al CCNL.
Per quanto attiene la potestà legislativa regionale ( regolamenti, coordinamento, scuole o accademie formative, ecc.) bisogna che la delega valorizzi pienamente la titolarità sulle queste materie di competenza come, ad esempio, in merito all’esercizio in forma associata delle funzioni di polizia locale per i piccoli comuni la scelta della dimensione demografica andrebbe condivisa con la Conferenza delle Regioni e delle Autonomie Locali.
Per queste ragioni contestiamo che la delega non prevede alcun investimnto in termini di risorse finanziarie e strumenti che siano in grado di dare certezza che tutto quanto previsto si realizzi concretamente.
Per queste ragioni, continuiamo a rivendicare che il governo convochi il sindacato per aprire il confronto su tutti i temi individuati per definire miglioramenti necessari e le soluzioni per riconoscere “adesso” e non tra dodici mesi i tanto attesi diritti e tutele ai lavoratori della Polizia Locale.
Come sempre vi terremo costantemente aggiornati su ogni ulteriore sviluppo sia nel merito dei temi trattati sia sul percorso attuativi.

Per il Comparto Funzioni Locali
Antonio Santomassimo

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