INPS: Benessere una serie di questioni aperte

17 Ottobre 2019

BENESSERE: UNA SERIE DI QUESTIONI APERTE

Il benessere dei lavoratori passa attraverso una serie di misure in loro favore su cui chiediamo all’Istituto di prendere posizione.
Sul fronte del CCNI 2018, malgrado la positiva notizia dello sblocco, il pagamento, che presumibilmente avverrà a novembre, vedrà l’applicazione della tassazione corrente, anziché separata, a causa di una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate. Su questo punto, riteniamo che alcuni emolumenti previsti nel CCNI possano andare a tassazione separata, ad es. per quanto riguarda le indennità previste dal contratto e gli arretrati del TEP sia possibile la tassazione separata ed è su questo che invitiamo l’Amministrazione a fare una seria riflessione.
Sappiamo dell’impegno del Presidente per riaprire i termini dello 0,35%, ossia sulla possibilità di adesione al Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali per quei lavoratori dell’Inps esclusi oggi dalle attività creditizie, benefici sociali ed opportunità formative garantite dal Fondo. Su questo tema la Cgil ha avviato da tempo una battaglia che finora ha prodotto rassicurazioni verbali e mai atti concreti. Ora basta. Si chiede, ancora una volta e con fermezza, che l’Amministrazione vada oltre le chiacchiere fatte finora e fornisca ai lavoratori ingiustamente discriminati la conferma di aver avviato un iter che arrivi a soluzione.
Sempre sul tema dello 0,35% dobbiamo denunciare che chi invece ha potuto aderire al Fondo – i colleghi neoassunti – ad oggi non ha ancora la possibilità di accedere a prestazioni come il piccolo prestito, per problemi tecnici che chiediamo di risolvere al più presto.
Resta ancora del tutto aperta la questione della rinegoziazione dei tassi di interesse di mutui e prestiti per il personale Inps. Un’esigenza la cui necessità è ormai sotto gli occhi di tutti, atteso che i tassi sui finanziamenti presenti sul mercato stanno di fatto aggiornando i minimi e già oggi, ad esempio, chiedere soldi per comprare casa costa meno dell’1%, sia con tasso fisso che variabile. L’amministrazione deve perciò immediatamente contrastare questa palese ingiustizia.

 

FP CGIL                                     FP CGIL
Antonella Trevisani                        Matteo Ariano

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