11 Novembre 2019

IL SISTEMA

Nei giorni scorsi i media – veneti e nazionali – hanno dato risalto a un’importante operazione della Guardia diFinanza, che ha scoperchiato un sistema di caporalato e il metodo della cosiddetta “paga globale”, chesarebbero stati praticati in alcune aziende in subappalto dalla “Fincantieri”. Il condizionale è d’obbligo perché, non essendo ancora definito il procedimento, vale il principio di presunzione d’innocenza.
I giornalisti che hanno riportato la notizia non sanno, però, che quella che è stata definita come operazione della Guardia di Finanza è, in realtà, frutto di anni di accertamenti complessi  compiuti in primis dall’Ispettorato del Lavoro di Venezia. Non sanno che, dopo aver rilasciato un’intervista televisiva preventivamente autorizzata dall’Amministrazione – relativa al “sistema Fincantieri”, un’ispettrice del lavoro è stata addirittura denunciata in modo intimidatorio dalla “Fincantieri”, per diffamazione, assieme a due sindacalisti della FIOM CGIL e al direttore della trasmissione televisiva.
Non sanno che sempre quell’ispettrice – totalmente scagionata da ogni accusa, assieme agli altri denunciati si è dovuta pagare di tasca propria un avvocato per difendersi.
Peccato per i vertici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro essersi lasciati sfuggire un’occasione di visibilità così altisonante per dimostrare gratitudine e pubblico appoggio ai lavoratori che hanno svolto sinora egregiamente il proprio ruolo, ma anche per far comprendere quale sia concretamente la funzione di tutela sociale garantita ogni giorno dal lavoro di tutti i dipendenti dell’Ispettorato.
Il caso, infatti, investe l’ipotesi del nuovo reato di caporalato nei confronti di immigrati stranieri ed è
probabilmente la prima volta che questo viene contestato nei confronti di una grandissima azienda
metalmeccanica a partecipazione pubblica. Si parla, quindi, di centinaia di lavoratori immigrati, sfruttati e sottopagati, che si sono ribellati e che hanno ricevuto la tutela delle strutture poste a garanzia del lavoro, capaci di fare rete fra loro.
Ci auguriamo che questa disattenzione dei vertici sia solo una svista e che s’intenda recuperare
immediatamente, con appositi comunicati stampa, esprimendo non solo soddisfazione per il lavoro svolto, ma anche massimo sostegno rispetto alle denunce strumentali dei mesi scorsi.

 

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

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