Mise: Comunicato unitario

06 Marzo 2020

Al Direttore della Direzione generale per le risorse
l’organizzazione e il bilancio
dott.ssa Barbara Luisi

p.c.

Divisione I – Organizzazione, relazioni sindacali
comunicazione e relazione con il pubblico
dott. Gaetano Vecchio

Oggetto: misure connesse all’emergenza da Covid – 19

Le scriventi, con riferimento alle misure connesse all’emergenza da Covid – 19 e a seguito della comunicazione sul caso di positività dell’Assessore lombardo allo sviluppo economico, partecipante ad un incontro particolarmente affollato presso il Salone degli Arazzi nella giornata del 25 febbraio 2019, ed ancora, a seguito del caso della stanza ad utilizzo Infratel presso la sede ministeriale di Viale America, nonché per la dovuta attenzione da porre in una situazione in continuo aggiornamento, hanno apprezzato la recente circolare, in tema di lavoro agile dell’Amministrazione che recepisce in parte alcune delle indicazioni proposte dalle OOSS, tuttavia si rinnova all’Amministrazione il controllo della applicazione o della corretta applicazione delle direttive di gestione dell’emergenza impartite attraverso proprie circolari, delle disposizioni previste, anche cogenti, delle direttive della Presidenza del consiglio dei ministri e dell’Autorità sanitaria.
Si chiede inoltre, di prepararsi e provvedere ad estendere a tutto il personale ministeriale, laddove l’emergenza dovesse continuare, l’opportunità del lavoro a distanza, in funzione di contenimento del contagio.
In merito alla circolare sono opportuni alcuni chiarimenti, ad esempio, non si comprendono le ragioni che hanno portato ad individuare un numero fisso di smartworking per Direzione, anziché una percentuale del personale in servizio, è evidente che se per alcune Direzioni Generali le 35 unità in più di smartworking coprono una porzione maggioritaria di personale, per altre tale numero risulta del tutto inadeguato, né si comprende perché il personale attualmente in smart working, ove aderisca alle modalità emergenziali, non possa poi proseguire il proprio progetto di smart working già approvato, una volta che sia terminata l’emergenza.
Con riferimento ai criteri di prevalenza adottati per la scelta dei progetti di smartworking, in aggiunta a quelli previsti, si propone di aggiungere i seguenti due: la convivenza con persone di età superiore ai 65 anni e il grado di potenziale contagiosità della persona, in relazione ad elementi quali: l’aver frequentato, anche occasionalmente, persone con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19 negli ultimi 30 giorni, ovviamente nei casi in cui non è richiesta la messa in quarantena; la residenza in posti maggiormente
oggetto di diffusione del virus, al di fuori delle zone rosse e gialle già disciplinate dalla circolare; l’essere transitato da inizio febbraio in poi nelle zone rosse e gialle; l’avere manifestato nei giorni precedenti i sintomi tipici del COVID-19; l’avere avuto contatti stretti e continuativi con soggetti che hanno transitato in Paesi ritenuti a rischio (es. Cina) o nelle zone italiane dichiarate a rischio.
Si ritiene, altresì, che vadano adottate tutte quelle misure che attengono alla discrezionalità dell’Amministrazione che possano favorire il minor afflusso di personale, quali, ad esempio, la rimozione di tutti i vincoli al lavoro a distanza, che non derivino da norme primarie, previsti nella circolare prot. n.42192 del 28 dicembre 2018; la sospensione dell’obbligo di rientro “settimanale” per i progetti di telelavoro, eventualmente adottando misure analoghe allo smartworking con il prolungamento del tempo di riferimento per rispettare le percentuali di rientro previste
Si chiede di provvedere ad un maggior coordinamento, stabile nella continuità, nelle attività di prevenzione e sicurezza del rischio, con gli altri soggetti pubblici o privati, presenti nelle varie sede ministeriali. Si fa riferimento in particolare, a GSE, Infratel, Invitalia, MAECI, e altri soggetti.
Si chiede di impedire concretamente, una volta per tutte, riunioni che non siano in video conferenza, in ogni stanza di sedi ministeriali.
Si chiede la dotazione di guanti al personale preposto ai passi, ed in particolare, che la gestione del flusso di persone in entrata (ancora troppo ampio), non si limiti alla semplice presentazione di un documento di riconoscimento, ma preveda l’autodichiarazione da parte del visitatore di :
1. di non essere stata/o negli ultimi 15 giorni in ‘Greater China’ (Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan), Corea del Sud, e Iran;
2. di non essere stata/o transitata/o dal 1 febbraio 2020, nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio identificati dal d.p.r. 23/02/2020 e successive modifiche e integrazioni:
– Regione Lombardia: Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione d’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini
– Regione Veneto: Vo’. di non provenire da aree focolaio così come nell’allegato alla direttiva 1 della funzione pubblica.
3. di non essere stata/o transitata/o dal 1 febbraio 2020, nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio identificati dal d.p.r. 23/02/2020 e successive modifiche e integrazioni
4. di non aver avuto contatti stretti e continuativi con soggetti che hanno transitato in Paesi ritenuti a rischio (es. Cina) o nelle zone italiane dichiarate a rischio in tempo reale e sottoposte a limiti di circolazione negli ultimi 30 giorni;
5. di non aver avuto contatti stretti e continuativi con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19 negli ultimi 30 giorni
6. di non aver manifestato sintomi quali febbre, tosse, raffreddore, mal di gola e difficoltà respiratorie, tipici della malattia infettiva diffusiva COVID-19, negli ultimi 15 giorni
Si chiede, in attesa di norme specifiche, di considerare, laddove, per qualunque causa, non fosse possibile il ricorso a modalità flessibili di svolgimento a distanza della prestazione lavorativa, l’assenza dei genitori di figli minori quale “servizio prestato a tutti gli effetti di legge” come recita l’articolo 19, comma 3, del D.L. n.9/2020, essendo questa un’assenza forzata “imposta dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19”.
Si chiede che sia monitorata la diffusione in tempo reale presso tutte le direzioni e da esse ad ogni singola divisione di informazioni e nuove disposizioni sull’emergenza stessa.
Si chiede, infine, un confronto continuo con le Organizzazioni Sindacale in merito alle soluzioni adottate connesse all’emergenza da Covid – 19.

FP CGIL                                          CISL FP                                             UILPA
Roberto Copioli                           Carlo Filacchioni                              Stefano Fricano

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