01 Aprile 2020

MUTUI E PRESTITI

Si è riunito in videoconferenza il tavolo negoziale per poter discutere della revisione dei regolamenti a mutui e prestiti al personale. Apprezziamo che, nonostante la situazione emergenziale, si siano usati gli strumenti che la tecnologia ci fornisce per non bloccare la contrattazione, considerati i tanti argomenti ancora da affrontare.
Anzitutto, è importante precisare che l’Amministrazione ha chiarito che, a causa dell’attuale situazione che impedisce ai lavoratori di recarsi nelle Sedi, eventuali debiti orari non saranno considerati e non determineranno, quindi, decurtazioni economiche, per ora, e il termine di recupero sarà spostato in avanti. Questo principio va per noi esteso anche ai termini di utilizzo del maggior orario.
Relativamente ai prestiti, queste le principali novità: per quanto riguarda i requisiti di accesso si richiede, ora, solo un anno di anzianità di servizio (non più due) per potervi accedere. I tassi scendono a 0,85% per le somme inferiori o pari a € 35.000; 1,275% per le somme superiori a € 35.000 fino a € 75.000; 1,70% per le somme superiori a € 75.000. E’ stata introdotta un’ipotesi di sospensione per eventi di eccezionale
gravità dichiarati tali dalle autorità competenti, che comportano la riduzione del reddito da lavoro del nucleo familiare del dipendente. Su unanime richiesta sindacale, sarà inserita una dichiarazione congiunta con cui l’Istituto si impegna, nei prossimi mesi, a portare all’allungamento delle attuali rate da 120 a 180, così da alleggerire il carico economico sui dipendenti.
Riguardo ai mutui, l’Amministrazione ha precisato, su nostra richiesta, che le unioni civili sono equiparate per legge al matrimonio e quindi quanto riferito nel regolamento dei mutui a matrimonio e coniuge è esteso per legge alle unioni civili senza ulteriori precisazioni. Il tasso previsto sarà pari allo 0,60% fino al 20° anno di ammortamento e allo 0,86% dal 21° al 35° anno di ammortamento. Anche in questo caso, come per i prestiti, si dispone la sospensione del mutuo per eventi di eccezionale gravità. La rinegoziazione potrà essere richiesta da tutti gli intestatari di mutuo, quindi non solo i colleghi in servizio, ma anche quelli in pensione. Abbiamo ottenuto che la rinegoziazione non sia solo “una tantum”, come inizialmente previsto nella proposta dell’Amministrazione, ma che possa sempre essere richiesta.
Inutile negare che abbiamo dato il nostro assenso ai due regolamenti solo per farli andare in gestione presidenziale e far ottenere condizioni più favorevoli delle attuali ai colleghi. Tuttavia, crediamo che l’INPS avrebbe potuto fare qualcosa di più sulla riduzione dei tassi, per una ragione essenziale: l’Istituto non è una banca, per cui la concessione di mutui e prestiti non ha e non deve avere finalità lucrative, ma assistenziali, come prevede il DPR 509 del 1979, in forza del quale i regolamenti in discussione sono stati emanati e rivisti. Proprio per questo, le condizioni garantite ai lavoratori devono essere migliori di quelle che potrebbe offrire una qualsiasi banca.
Proprio per questo, chiediamo che, terminata l’emergenza attuale, nei prossimi mesi, si torni a ridiscutere una ulteriore riduzione dei tassi.
Lunedì prossimo avremo un nuovo incontro su progressioni verticali e su come l’Istituto debba organizzarsi per garantire un servizio rapido ed efficiente  alla cittadinanza rimasta  priva  di reddito, a causa dell’attuale crisi.

Roma, 31 marzo 2020

FP CGIL

Antonella Trevisani   Matteo Ariano

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