Enac: Sindacati, contrarietà su metodi e proposta di trasformazione ente

22 Maggio 2020

“Con sconcerto rileviamo che il Presidente dell’Enac da un lato rassicura ufficialmente i sindacati, affermando di volere il dialogo sulla sua proposta di trasformazione DI Enac in ente pubblico economico (EPE), al di fuori della pubblica amministrazione, ma dall’altro spinge il suo progetto, addirittura imponendo alle proprie strutture di convocare i lavoratori per sondare la loro posizione senza alcun coinvolgimento delle parti sociali, creando così divisioni e un insostenibile clima di caccia alle streghe tra i lavoratori. Questo comportamento è inaccettabile e si configura come antisindacale. Se il progetto avrà un seguito, ne pagheranno il prezzo non solo le lavoratrici e i lavoratori ma l’intera collettività, che rischia di essere depauperata della terzietà di un ente strategico quale l’Enac, che ha il delicato compito di regolazione per garantire la sicurezza aerea”. Così dichiarano Fp-Cgil, Cisl Fp, Fit-Cisl, Uil PA, Uiltrasporti, Flp e Cida.

“Quello che viene proposto dal Presidente – proseguono le organizzazioni sindacali – è un soggetto con personalità giuridica di diritto privato che opera in campo economico e che fungerebbe da controllore privato in un ambito di mercato strategico per il Paese. Ma sotto il controllo di chi? con quali presunti poteri e con quali conseguenze per il ruolo di terzietà che deve sempre poter assicurare l’ente? Perché tentare di imporre a tutti i costi una proposta del genere in un momento così delicato, di grave emergenza sanitaria che ha generato il collasso dell’intero comparto? Quello che sconcerta è che non si sa nulla di concreto circa le ragioni di un simile progetto, né si parla di politiche del personale, di garanzie occupazionali e del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, di organizzazione periferica (sedi aeroportuali), di funzioni autoritative e di polizia e potremmo continuare”.

“Ora tocca al Presidente – concludono Fp-Cgil, Cisl Fp, Fit-Cisl, Uil PA, Uiltrasporti, Flp e Cida – decidere se vuole realmente mantenere una modalità di relazione aperta e costruttiva con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori anche sulla base delle proposte da queste avanzate, o se intende invece assumersi la responsabilità delle conseguenze di un dialogo interrotto e, conseguentemente, dell’avvio di un lungo periodo di forte conflittualità”.

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