Mibact: comunicato su riunione 7 luglio 2020

08 Luglio 2020

Contrattazione del 7 luglio: le spine del Contratto Integrativo e i nuovi progetti locali

La riunione di ieri, che ha visto il debutto della nuova Dirigente alle Relazioni Sindacali, la dr.ssa
Conversano a cui rinnoviamo i migliori auguri di buon lavoro, purtroppo non è stata foriera di buone notizie rispetto all’iter di certificazione Contratto Integrativo. La Direttrice Generale ci ha informato di una  riunione con Funzione Pubblica nel corso della quale l’ipotesi di Accordo è stata pesantemente messa in discussione sia dal Mef che da Funzione Pubblica, con una serie di rilievi che interessano l’intero impianto dell’articolato.
Noi sapevamo che il percorso di questo accordo sarebbe stato periglioso proprio per i suoi contenuti innovativi e per il modello partecipativo che propone ai vari livelli del confronto sindacale: la virulenza dell’affondo portato, almeno stando a quanto ci hanno riferito sul tavolo, conferma che c’è un problema di governo delle forme di democrazia sindacale legato ad una visione autoritaria ed unilaterale ancora dominante per la quale il modello partecipativo che ha caratterizzato la storia sindacale negli ultimi venti anni al MIBACT diventa il modello da abbattere.
Questo indipendentemente dai risultati straordinari nei termini di aumento della produttività che
quel modello ha prodotto.
Naturalmente noi faremo una valutazione attenta e approfondita dei rilievi prodotti, una volta che ci saranno forniti, ma deve essere chiaro che non accetteremo soluzioni che mortificano le prerogative dei lavoratori o affossano la contrattazione di produttività sulla base di determinazioni ideologiche ed autoritarie. E valuteremo unitariamente con tutte le sigle firmatarie le opportune risposte.
Inoltre grande assente in questa vicenda risulta la Direzione politica del Ministero, a cui avevamo
chiesto, conoscendo gli organi di controllo, un affidamento politico nell’iter di certificazione del Contratto Integrativo. Nulla di questo è stato fatto e anche ieri abbiamo ribadito la necessità di un confronto urgente con il Ministro sui temi del piano occupazionale e della riorganizzazione, a cui oggi si aggiunge anche questo. Un ulteriore rinvio di questo confronto, la cui urgenza ci pare indiscutibile, sarebbe un ulteriore, inaccettabile, segnale di disinteresse verso i lavoratori e la situazione di grave crisi organizzativa del Ministero.
Progetti locali 2020.
Ieri abbiamo inoltre discusso la proposta di accordo per la definizione dei nuovi progetti locali
2020. L’amministrazione ci aveva fatto pervenire una bozza di accordo sul quale abbiamo chiesto
alcune modifiche, in particolare chiedendo di precisare meglio le macro attività verso le quali orientare i progetti, di eliminare il riferimento al D. Lgs. 150/09 (legge Brunetta) in quanto non attinente alle finalità di questi progetti, che devono servire per accompagnare le fasi di ripartenza delle attività incrementando l’offerta di servizi, affrontare il problema di eventuali arretrati determinatesi nel periodo Covid, delle rimodulazioni organizzative e tecnologiche connesse al ricorso al lavoro agile ed al conseguente coinvolgimento dei lavoratori interessati nei progetti di produttività, aiutare le fasi di transizione per gli Istituti coinvolti nella riorganizzazione, ecc. In questo contesto le parametrazioni retributive devono differenziare sulla base del grado di responsabilità nella gestione dei progetti o dei carichi di lavoro assegnati. E questo abbiamo proposto, comunemente a quasi tutto il tavolo sindacale: l’Amministrazione sembra aver recepito, ci riconvoca il 14 luglio ed in quella riunione dovremmo chiudere l’accordo.
Il diritto al riposo dei lavoratori turnisti.
L’ultimo punto in discussione è il chiarimento più volte richiesto sul trattamento dei lavoratori turnisti per i quali non è prevista la presenza in turno nei festivi. Questo a seguito dell’abolizione del codice RIF dal sistema di rilevazione delle presenze, che ha prodotto in moltissimi e significativi luoghi di lavoro l’imposizione illegittima di una giornata di ferie o di riposo compensativo. Il chiarimento, quanto mai opportuno, ha prodotto intanto la comune consapevolezza sulla chiara illegittimità di comportamento nella imposizione delle ferie e dei riposi compensativi
E l’Amministrazione si è impegnata ad identificare una soluzione tecnica, tramite un codice ad hoc,
o una soluzione amministrativa, con una circolare che chiarisce che i lavoratori che, per effetto della programmazione ordinaria, non sono chiamati a prestare servizio nelle giornate festive infrasettimanali o la domenica perché hanno raggiunto il limite percentuale dei festivi lavorati, fruiscono di riposo come tutti gli altri lavoratori. Naturalmente verificheremo il rispetto di questi impegni.

Fp Cgil nazionale
Claudio Meloni

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