Ministero Salute: comunicato incontro REZZA

23 Luglio 2020

RESOCONTO RIUNIONE CON IL DR. REZZA, DIRETTORE GENERALE DELLA PREVENZIONE
SANITARIA – 21 LUGLIO 2020

Ieri 21 luglio 2020, alle ore 12.00 dopo varie richieste di incontro senza esito, rivolte da tempo all’ormai ex Direttore della Direzione generale della prevenzione (D’Amario), finalmente ieri i coordinatori nazionali di CISLFP e FPCGIL, accompagnati da due rappresentanti territoriali, hanno avuto un lungo confronto col neo Direttore, il prof. Giovanni Rezza.
Come sindacali abbiamo “aperto” alcuni fascicoli, su temi da troppo tempo “appoggiati” in un cassetto dalla Amm.ne o dalla dirigenza DGPREV: interessano a chi lavora nella rete di uffici periferici USMAF-SASN.
1) E’ stato ripercorso il lungo giro di sigle, firme, osservazioni ed inazioni del nuovo Accordo Collettivo Nazionale per il personale sanitario non medico, operante nei poliambulatori SASN. Deve sostituire il precedente, pubblicato con Decreto del Ministro nel lontano 2012. Abbiamo chiesto di chiarire come mai, pur se siglato già a
dicembre scorso e poi oggetto di osservazioni di un organo di controllo ai primi di marzo, sia stato rifirmato dai sindacati, che s’erano mossi per sollecitare il competente Ufficio, ma ad oggi non si ha notizia alcuna, neppure se sia tornato al Ministero e se finalmente la Direzione generale sia redigendo il relativo Decreto a firma del Ministro Speranza, per la validazione e pubblicazione. Come CISL e CGIL abbiamo ribadito il danno economico, che i colleghi subiscono dopo oltre 8 anni dal precedente e, soprattutto, il danno irreparabile alla fruizione di diritti migliorativi, inseriti nella parte giuridica dell’ACN. Il prof. Rezza ha dato indicazioni dal Direttore dell’Ufficio 1 della DGPREV di comprendere lo stato della procedura e sollecitare l’Ufficio 10 in tal senso.
2) All’interno del vecchio e del nuovo ACN vi sono norme che regolano eventuali situazioni di incompatibilità, tra l’attività professionale sanitaria svolta da infermieri, tecnici sanitari di radiologia medica, fisioterapisti e tecnici di laboratori SASN ed eventuali altre attività esterne. Più volte come sindacati abbiamo  e lamentele sull’interpretazione, restrittiva e non fondata su effettivi conflitti di interesse, usata dall’Ufficio 10 DGPREV o da singoli Direttori USMAF-SASN.
Abbiamo lamentato al prof. Rezza tali interpretazioni, chiedendogli di adoperarsi per una revisione degli orientamenti o, in subordine, per portare i dubbi sull’interpretazione di un articolo di contratto, alla giusta sede di confronto: l’esame congiunto tra Amm.ne e OO.SS.
3) Il trattamento giuridico, restrittivo e discriminatorio, applicato a tale personale dalla DGPREV ha portato a parlare del percorso di stabilizzazione e inserimento negli organici di tale personale, più volte promesso anche a livello di segreterie tecnicopolitiche degli ultimi Ministri e mai negato (anzi!) dagli ultimi direttori generali esterni succedutisi alla DGPREV. Presente il Direttore del competente Ufficio 1, come sindacati abbiamo più volte ricordato l’apparente omissione di proposte formali della DGPREV, sia nella redazione dei fabbisogni pluriennali del personale, sia all’atto della recentissima revisione parziale dei profili professionali, per mettere i binari giusti e legittimi sul percorso già posto dalla c.d. Riforma Madia; ancora aperto eppure ancora non percorso con coraggio dalla Dirigenza della DGPREV. Il prof Rezza ha assicurato di riesaminare la questione e di confrontarsi  rapidamente con l’altra Direzione generale competente, per giungere ad una posizione chiara del Ministero.
4) Proprio la questione della revisione, parziale, arraffazzonata e unilaterale, dei profili professionali nel Ministero, che ha “visto la luce” (si fa per dire) con un Decreto direttoriale del Direttore della DGPOB di fine gennaio scorso (giusto a cavallo del bando per 97+15 (?) nuovi Tecnici della prevenzione) è stata il punto per parlare di come sia potuto accadere che un neo Direttore di un Ufficio periferico USMAF-SASN, pluri-regionale, avesse partorito un originale e creativo regolamento di gerarchizzazione funzionale, inquadramento giuridico e di creazione di una separata piramide organizzativa, mai scritta e neppure pensata in alcun altro ufficio del Ministero. A il prof. Rezza ha accolto con soddisfazione la fine di tale “tentativo”, improvvido e molto utile solo ad alcune persone e professionalità operanti in periferia. Si è quindi trattato, più organicamente e seriamente, dei danni causati dal sopra citato Decreto direttoriale, alle decine di colleghi, Funzionari tecnici della prevenzione e Assistenti tecnici della prevenzione. Questi colleghi svolgono adeguatamente ed in autonomia da anni le attività necessarie a tenere in piedi la rete di controlli e ispezioni sui prodotti di passaggio nei nostri Uffici periferici. Per consentire che l’entrata in vigore della c.d Legge Lorenzin del gennaio 2018, non comportasse un divieto penale di a svolgere la loro normale attività a questi colleghi, si era avviato un tavolo di confronto, di cui la DGPREV era la unità organizzativa del Ministero più interessata. Una parte significativa si era conclusa con la creazione degli Elenchi speciali ad esaurimento, che consentissero, a coloro che, per almeno tre anni negli ultimi dieci, avessero svolto attività riconducibili al Tecnico della prevenzione, di essere iscritto nei rispettivi Ordini provinciali, per continuare la attività nella amministrazione di appartenenza. Ma questo percorso pare oggi negato da inadeguate certificazioni di servizio, formulate dalla nostra Amministrazione, e da restrittive interpretazioni sui requisiti di iscrizione, date, a macchia di leopardo, da qualche Ordine. Sul punto il prof. Rezza ha dato assicurazioni di voler seguire la questione e di volerla risolvere, mentre come Sindacati gli abbiamo rammentato che proprio la sua, sarebbe la prima o unica Direzione generale del Ministero a riportare danni dalla confusione sugli atti professionali lavorabili nelle UU.TT. e sui rapporti tra analoghe figure professionali esistenti in periferia.
5) Abbiamo portato all’attenzione del prof. Rezza anche la kafkiana situazione dell’Ufficio X della DGPRE. Si tratta di un Ufficio che con la follia della soluzione dell’avvalimento ha messo in una condizione inaudita decine di lavoratori che hanno come datore di lavoro un dirigente e come direttore funzionale un altro dirigente . Questi lavoratori sono da anni compressi dalle beghe che sorgono tra i dirigenti stessi, pur svolgendo una fondamentale funzione di carattere amministrativo – contabile assolutamente unica in tutta l’amministrazione . Ma proprio l’emergenza
Covid ha contribuito a rendere ancore più incredibile la loro situazione . Infatti, nella sede di Napoli i lavoratori si recano in Ufficio di loro spontanea volontà, in considerazione delle scadenze e degli impegni contabili, senza che venga data loro una indicazione dal proprio dirigente funzionale . Per recarsi in Ufficio i lavoratori comunicano la loro presenza al dirigente datore di lavoro, il quale non risponde, quasi a significare che i lavoratori presenti nella sede ministeriale siano dei fantasmi abusivi che operano sotto la loro diretta responsabilità senza l’esplicita autorizzazione di nessuno . Anche in questo caso il prof. Rezza, che era già a conoscenza delle stranezze dell’Ufficio X, si è impegnato a dare corso ad una compiuta riforma della organizzazione della DGPRE la cui prima bozza risale al 2016, con il dovuto confronto con le OO.SS. .
6) Da ultimo è stato chiesto al prof. Rezza di farsi parte attiva nella definizione dei protocolli di sicurezza e prevenzione che l’amministrazione elabora spesso senza un vero fondamento scientifico e specialistico . Se la DGPRE emana circolari e direttive valide per tutto il territorio nazionale sarà il caso che intervenga con la sua competenza sulla gestione dell’eventuale rientro del personale in sede lasciato alla improvvisazione e alla estemporaneità delle iniziative di ogni singolo Ufficio, in carenza di una chiara direttiva valida per tutti .
Confidiamo che, visto il clima collaborativo stabilito e la disponibilità dimostrata dal prof. Rezza, i benedetti/maledetti fascicoli perennemente aperti delle problematiche legate agli Uffici della DGPRE vengano finalmente risolti riportando le questioni ad una dimensione dignitosa facendole uscire da ambientazioni fantasiose ed estemporanee.

Roma 22 luglio 2020

FP CGIL              CISLFP
Lupi                    Garroni

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