Enac: Sindacati, no a privatizzazione, avanti con mobilitazione

07 Agosto 2020

“Dopo la irremovibilità del Presidente Zaccheo e le insoddisfacenti risposte del Ministro De Micheli, unitariamente le organizzazioni sindacali hanno deciso di intensificare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori contro la decisione di trasformare l’Enac dal 1 gennaio 2021 in Ente Pubblico Economico”. È quanto si legge in una nota di Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Cida e Usb.

“La trasformazione – proseguono – sarebbe dannosa per il paese, non solo per chi oggi lavora in Enac. Porterebbe fuori dal perimetro pubblico un ente che rappresenta l’unica autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore aviazione civile e che ha quindi il delicato compito di garantire la sicurezza del trasporto aereo, di assolvere a una funzione di terzietà nei confronti di quanti usano lo spazio aereo e le infrastrutture del paese per svolgere le proprie attività imprenditoriali. L’uscita dal campo di applicazione del decreto legislativo 165/2001, che definisce l’ambito delle pubbliche amministrazioni, piegherebbe i principi costitutivi dell’Enac alla sola logica commerciale e del profitto. La differenza tra l’ente pubblico non economico (come oggi è Enac) e l’ente pubblico economico presuppone infatti la prevalenza dell’attività economica, non richiesta dall’Europa dove i più grandi paesi come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, la Spagna sono dotate di autorità nazionali classificate come amministrazioni pubbliche. Prevalenza che comporterebbe l’iscrizione dell’Enac al registro delle imprese e, conseguentemente, la regolazione esclusivamente in base al codice civile e non alle leggi che regolano e disciplinano i principi di indipendenza, imparzialità e trasparenza richiesti tanto dall’Europa quanto dalla nostra Carta Costituzionale”.

Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori dell’Enac, aggiungono i sindacati, “si smarrirebbe la funzione di terzietà che è imprescindibile per gli interessi generali del Paese e il ruolo pubblico del proprio lavoro, a vantaggio non si capisce bene di chi. Il tutto condito dall’arroganza di chi in tutti questi mesi non ha voluto ascoltare proposte alternative assumendo la trasformazione in ente pubblico economico come un dogma e spingendo la stessa ministra al posizionamento ideologico. Per questo continueremo a dialogare con la ministra, con il governo, con tutte le forze che siedono in parlamento, per scongiurare una soluzione che non ha argomentazioni chiare e trasparenti a supporto, visto che ancora chiediamo i motivi per escludere altre ipotesi senza ottenere risposta. Finché non ci convinceranno e non sarà ripristinato un confronto di merito sulle diverse soluzioni possibili continueremo lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori fino a proclamare lo sciopero del personale in tutte le sedi con i tempi e le modalità stabilite dalle norme vigenti. Proponiamo alla Ministra di avviare un tavolo di confronto per realizzare davvero l’efficientamento dell’Enac e la valorizzazione di chi ci lavora, senza posizioni ideologiche e precostituite”, concludono.

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