Polizia Penitenziaria: Centrale Operativa Regionale – P.R.A.P. Veneto, FVG e Trentino A.A. RICHIESTA INTERVENTO

11 Novembre 2020

Roma, li 11 novembre 2020

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

E, per conoscenza Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al P.R.A.P. Veneto, FVG e Trentino A.A.
dott.ssa Gloria MANZELLI
Padova

Oggetto: Centrale Operativa Regionale – P.R.A.P. Veneto, FVG e Trentino A.A.
RICHIESTA INTERVENTO.

Egregio Direttore Generale,
corre il doveroso e necessario obbligo, da parte di questo Coordinamento Nazionale, rappresentarLe ed evidenziarLe, a situazione che presso la Centrale Operativa Regionale del Triveneto.
Appare opportuno, pertanto, ad ogni buon conto, ripercorrere alcune dinamiche che hanno interessato la gestione delle richieste del personale della C.O.R. Triveneto in tema di mobilità interna.
Già da tempo alcune unità della C.O.R. avevano chiesto all’UST di rientrare nella propria sede di servizio (revocando il distacco presso il PRAP per il servizio COR) come anche di partecipare ad alcuni interpelli interni emessi dagli istituti da cui dipendono (Casa Reclusione e Casa Circondariale di Padova ).
L’U.S.T. del PRAP Triveneto in un primo momento rispondeva agli interessati che dovevano essere assicurati i tre anni di permanenza alla COR, come previsto dal bando di interpello regionale, prima di poter essere distolti e far rientro nella sede di servizio di appartenenza. Pertanto trascorso tale termine il medesimo personale reiterava la richiesta di dimissioni dal servizio COR e l’UST, dopo aver interpellato la D.G.P.R. del DAP, in linea con la risposta di quest’ultimo ufficio, comunicava a tutto il personale della C.O.R. che tale richiesta non poteva trovare accoglimento. Il diniego era motivato della necessità di mantenere la funzionalità delle centrali Operative Regionali in affiancamento alla centrale Operativa Nazionale e fino alla completa attivazione di quest’ultima.
In merito agli interpelli interni indetti nel tempo dai due istituti patavini, l’U.S.T. comunicava che sebbene il personale COR poteva parteciparvi avanzandone richiesta, gli eventuali vincitori di interpello non potevano essere distolti dal servizio COR, il tutto in linea con la risposta fornita dalla DGPR. Oltretutto ad inasprire siffatta condizione è stata la decisione di una delle due Direzioni patavine che gestendo recentemente degli interpelli interni, ha citato l’applicazione di un articolo del P.I.R., il quale prevede la collocazione in ultima posizione di chi ricopriva un posto a c.d. “carica fissa” e dal quale risulti dimissionario da meno di un anno. In virtù di tale interpretazione, due unità della COR sono state collocate in fondo alla graduatoria.
Di fatti i due partecipanti, benché risultassero vincitori di due distinti interpelli per aver totalizzato il massimo del punteggio tra i partecipanti, sono stati collocati nell’ultima posizione della graduatoria. Decisione quest’ultima che penalizza oltremodo il personale COR che, verosimilmente, sembra l’unico tra il restante personale delle COR a garantire la continuità del servizio H24. Ciò nonostante le Centrali Operative Regionali dovrebbero essere ufficialmente dismesse, come previsto dal cronoprogramma ( di cui alla nota nr. 1176 del 09.05.2018 dalla D.G.P.R.) e l’evidente ritardo della tempistica prospettata per la completa dismissione continua a limitare il personale nelle legittime aspettative ed aspirazioni professionali.
La condizione prospettata e le decisioni assunte rispetto alle richieste avanzate nel tempo dal personale in servizio presso la COR del Triveneto non trova uniformità in tutto il territorio Nazionale. Di fatti oltre a quanto su riportato si è potuto apprendere informalmente che al personale delle altre C.O.R., nel corso degli anni e specie dopo l’ufficializzazione delle chiusura della loro dismissione o chiusura, i vari PRAP regionali hanno permesso di poter partecipare agli interpelli interni degli istituti e dei Nuclei traduzioni oppure di transitare ed essere impiegati nei vari uffici dei Provveditorati (NIR o UST ). Di fatto il suddetto personale è stato scorporato dalle Centrali Operative Regionali ove prestava servizio e la dimostrazione è nella circostanza che la maggior parte delle centrali Operative, per effetto di tale riduzione di personale, hanno dovuto rimodulare e ridurre gli orari di funzionamento. In ultimo, dal contenuto della nota del provveditore della Toscana, si parla di stabilizzare in pianta organica del PRAP il personale della COR Toscana.
Alla luce di quanto rappresentato si chiede un intervento da parte della S.V. al fine di valutare la differente linea di gestione di questo personale C.O.R. rispetto al personale delle altre C.O.R. che ha generato le evidenti limitazioni professionali per il personale COR Triveneto nonché la disparità di trattamento con le altre COR.
Al pari del personale in servizio nelle restanti centrali operative appare fondamentale chiedere che vi sia un autorevole intervento della DGPR affinché sia di impulso per eliminare ogni forma di penalizzazione e limitazione. A tal proposito si potrebbe prospettare di far assorbire in pianta stabile, presso il Locale Nucleo Traduzioni Cittadino, il personale della COR interessato.
Siffatta proposta terrebbe conto dell’impegno profuso, dell’esperienza e della professionalità maturata in questi anni dal personale COR nel settore delle traduzioni anche grazie al loro continuo contributo fornito vista la considerevole carenza di personale del nucleo cittadino.
Certo di un Suo interessamento, si inviano distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

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