Mibact: Comunicato su informativa POLA e allegato

02 Febbraio 2021

Il Mibact e il Piano Operativo Lavoro Agile

è scaduta ieri la data entro cui le Amministrazioni avrebbero dovuto inviare alla Funzione Pubblica le
loro specifiche relazioni propedeutiche all’avvio del Pola, sulla base delle linee guida licenziate dal governo.
Per tale motivo siamo stati contattati in fretta e furia e il documento predisposto dall’Amministrazione
ci è stato trasmesso solo a ridosso della riunione stessa. Quindi non era possibile fare altro che
una presa d’atto, nel senso che la scadenza avrebbe reso inutile ogni approfondimento e richiesta di riflessione specifica.

Ma il documento predisposto dall’Amministrazione non ci ha convinto in molte sue parti e ci è parso di cogliere una certa sottovalutazione del valore strategico che allo stesso Piano ha assegnato il legislatore, con l’indicazione secca della percentuale del 60% del personale che a regime potrà operare da remoto.
Non solo questo, ma le Linee guida governative esplicitano in maniera molto dettagliata un percorso
che parte dal monitoraggio delle condizioni organizzative nelle quali ci si trova ed arriva alla programmazione, nei termini di investimenti sulle risorse umane e sulla innovazione tecnologica e organizzativa.

Sotto questi punti di vista il documento ci è apparso carente, ad esempio in riferimento ai livelli di dotazione di materiale software nell’infrastrutturazione tecnologica delle reti e degli strumenti messi a disposizione del personale (l’ultimo dato a noi conosciuto, relativo alla fase iniziale della pandemia, relegava ad una percentuale del 1% i lavoratori che operavano con dispositivi dell’amministrazione) e nella programmazione con riferimento alla qualità e quantità di investimenti valutabili per la messa a regimedel lavoro agile.

Investimenti tecnologici, nella formazione e nella dotazione professionale che devono necessariamente avere un carattere straordinario e che certamente non possono essere quelli indicati nel documento dell’amministrazione.
Per questi motivi abbiamo chiesto maggiore coraggio ed attenzione rispetto ai passi successivi che
l’Amministrazione dovrà compiere, se veramente vuole avviare seri processi di innovazione organizzativa.

E abbiamo formalmente chiesto che, in riferimento alla evoluzione del Piano, venga convocato
l’Organismo Paritetico per l’Innovazione, che, non figurando, per motivi di mera opportunità politica, tra gli organismi citati dalle Linee Guida per la consultazione, è stato un’altra volta bellamente ignorato. E poco importa che il lavoro agile e i riflessi dell’innovazione organizzativa rientrino tra i suoi temi specifici riconosciuti dal CCNL.

Infine non abbiamo trattato alcun tema inerente i diritti contrattuali perché questo è demandato ad un accordo quadro, da sottoscrivere a livello di comparto, per il quale da lungo tempo ed ancora inutilmente stiamo sollecitando il ministro della Funzione Pubblica.
Allo stato lo smart working emergenziale risulta essere stato prorogato fino al 31 marzo prossimo e pertanto permangono applicabili tutti i criteri contenuti nel Protocollo di Intesa di riferimento. Vedremo invece come proseguirà il confronto su un tema la cui importanza strategica sembra evidente a tutti meno che ai vertici politici del Ministero, visto che, a differenza di altri Ministeri, sul lavoro agile non stanno investendo un centesimo bucato.

FP CGIL Nazionale Mibact
Claudio Meloni

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