INPS: Unitario – Gratitudine? non se ne parla

26 Febbraio 2021

GRATITUDINE? NON SE NE PARLA!

Abbiamo visto e ascoltato ieri il videomessaggio del Prof. Tridico sulle progressioni verticali e sulla legittima e più che giustificata soddisfazione dell’Amministrazione, sentimento che condividiamo appieno, per il risultato raggiunto dopo 12 anni dagli ultimi passaggi di area, risultato da completare nell’arco del 2021, come ha sottolineato il Presidente, con il passaggio dei colleghi non rientrati nella progressione in prima battuta (discorso questo che riguarda le progressioni verticali da B a C, ma che purtroppo, stante la politica dell’INPS di non fare assunzioni dall’esterno in area B, non riguarda i colleghi di area A), ma presenti nelle stesse graduatorie. A questo riguardo ribadiamo quanto già scritto in un nostro precedente comunicato circa la fattibilità di un meccanismo, analogo a quello utilizzato ed autorizzato dalla Funzione Pubblica in passato, che si sostanzia nel bandire, già quest’anno, una nuova selezione, assumendo, per chi ha già sostenuto le prove, il punteggio conseguito nelle ultime prove integrato con l’attualizzazione dei titoli, consentendo, nel contempo, la partecipazione di chi nel frattempo abbia conseguito i requisiti per l’accesso all’area superiore.

Spiace che in quel videomessaggio non vi sia stata neppure una parola di ringraziamento verso le scriventi organizzazioni sindacali che, con la firma di due verbali di intesa, istitutivi di nuovi profili professionali, tra il 2017 ed il 2018, consentirono non solo all’INPS di procedere in tempi celeri all’assunzione di oltre 3.500 nuovi colleghi immessi nei ruoli del personale a dicembre 2018 ed a luglio 2019, evitando in questo modo il concorsone gestito dal FORMEZ che tanti problemi ha creato, e sta creando, in altre pubbliche amministrazioni (basta citofonare all’indirizzo dell’INAIL e chiedere informazioni sul concorso per l’assunzione di 635 funzionari C1 per averne una prova!), ma soprattutto hanno permesso nel nostro Istituto di riaprire la discussione sulle progressioni verticali facendo firmare all’allora Presidente Boeri un impegno ad avviare i passaggi di area una volta terminate le assunzioni dall’esterno, dando così attuazione al disposto dell’articolo 22, comma 15, del D.lgs. n.75/2017: primo caso di applicazione di quella norma, entrata in vigore nel maggio 2017, nella pubblica amministrazione.

Peccato che qualche anno dopo, siamo nel mese di settembre 2020, dando alle stampe, assieme a Sergio Rizzo, il pamphlet dal titolo “Riprendiamoci lo Stato – Come l’Italia può ripartire”, il prof. Boeri se ne sia dimenticato (le amnesie, come vede Presidente, ricorrono sempre quando ci sono dei meriti da riconoscere in quota-parte alle organizzazioni sindacali brutte, sporche e cattive!) arrivando a scrivere un autentico falso laddove afferma (pagina 99 … “Inoltre non si è riservata alcuna quota ai candidati già all’interno dell’istituto, nonostante le fortissime pressioni del sindacato in tal senso. Capaci di
smuovere anche le montagne, con qualunque governo”.) che negli ultimi concorsi le organizzazioni sindacali avrebbero fatto pressione perché nei relativi bandi vi fosse la riserva per gli interni! Una scelta masochistica questa che avrebbe tagliato fuori dall’accesso all’area C i colleghi privi dei titoli richiesti in quei bandi: solo un pazzo avrebbe potuto sostenere una simile tesi.

Nulla di più falso: se quelle assunzioni si sono fatte, ed in correlazione le progressioni verticali ad esse legate per effetto dell’art.22, comma 15, del D.lgs. n.75/2017, è per merito anche di quelle organizzazioni sindacali conniventi, complici, firmaiole e pronte a vendersi per un piatto di lenticchie come fu abbondantemente scritto dai sindacati conflittuali o gialli, pronti, successivamente, a fare la voce grossa sui cambi di profilo, dal profilo amministrativo a quello informatico, per qualche loro dirigente di primo piano che un computer lo ha visto forse in foto sui dépliant!

Gli accordi del biennio 2017/2018 istitutivi dei nuovi profili professionali, caro Prof. Tridico, hanno segnato sul piano politico e giuridico l’avvio dell’operazione progressioni verticali e ci saremmo aspettati da Lei non un ringraziamento, non siamo abituati a tanto, ma un passaggio quanto meno per ricordare che un ruolo lo abbiamo avuto con l’Amministrazione!

Questo voler ignorare il ruolo del sindacato e percepirlo come un peso, la sua amnesia Presidente ne è inconsapevolmente una prova, è figlio di una cultura che fa proseliti in molti campi, dalla politica (anni fa, era il 2013, un noto comico assurto al ruolo di leader politico pronunciò le testuali parole “Eliminiamo i sindacati, voglio uno Stato con le palle”) al giornalismo, con il supporto di autorevoli accademici e “maitres à penser”, una cultura alla quale evidentemente non va giù il fatto che le organizzazioni sindacali, assieme ad altre forme di rappresentanza sociale, siano rimaste le uniche organizzazioni di massa in grado di mobilitare milioni di persone da cui la politica, quella con la “p” minuscola, si è progressivamente allontanata. Noi con i problemi quotidiani dei colleghi, che ci rinnovano mensilmente la fiducia, ci confrontiamo ogni giorno cercando di trovare soluzioni in un contesto nel quale, come Lei ben sa, nulla è scontato.

Grati, noi, per quanto viene fatto per l’Istituto, per i colleghi e, indirettamente, per il Paese, risultati ai quali diamo il nostro contributo!

Roma, 26 febbraio 2021

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

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