Carceri: Fp Cgil, Polizia Penitenziaria sotto organico, servono nuove assunzioni

15 Marzo 2021

Agenti pochi, sottoposti a turni massacranti e mal retribuiti, Cartabia intervenga

 “La Polizia Penitenziaria soffre di una pericolosa carenza di organico, non solo in relazione alla pianta organica ma soprattutto in previsione dei prossimi pensionamenti: servono almeno 7.500 nuove assunzioni nei prossimi due anni, pena la effettiva funzionalità del corpo”. A renderlo noto è la Fp Cgil che chiede un piano straordinario di assunzioni alla ministra della Giustizia Cartabia.

Mentre la pandemia continua a colpire, osserva il sindacato, “i dipendenti dell’amministrazione Penitenziaria attualmente contagiati sono 704, di cui 655 poliziotti, c’è un altro dato che rende la situazione nelle nostre carceri sempre più drammatica: il personale di Polizia Penitenziaria presente su tutto il territorio nazionale continua a diminuire. La pianta organica della Polizia Penitenziaria prevede 41.595 unità, ma in servizio ce ne sono solo 36.653. Un dato in continuo peggioramento se si considera che a ottobre 2020, solo 5 mesi fa, ne risultavano presenti 37.242. Con numeri del genere le 200 assunzioni straordinarie previste dalla legge di stabilità sia per il 2021 che per il 2022 servono a poco”.

“Non si può fronteggiare la pandemia – prosegue la Fp Cgil – solo chiedendo al personale di continuare a mettere a rischio la propria vita e aumentando continuamente i carichi di lavoro con richieste di prestazioni di lavoro straordinario massacranti e mal retribuite. È talmente poco il personale che, ad esempio, spesso i pochi presenti sono costretti a coprire due o più posti di servizio, così come nelle scorte siamo sottodimensionati. Per colmare la carenza organica nei prossimi due anni, considerato che andranno in pensione circa 2.500 poliziotti, servono almeno 7.500 assunzioni. Anche i Poliziotti Penitenziari hanno dei diritti, la cui tutela oggi dipende anche dalla Ministra Cartabia. Per questo le chiediamo un immediato intervento in tal senso nel prossimo Consiglio dei Ministri”, conclude.

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