Giustizia: lettera ai vertici su situazione vertenziale

24 Marzo 2021

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Dott. Bernardo Petralia
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

Dott. Massimo Parisi
Direttore Generale del personale e delle risorse

Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott. Giuseppe Cacciapuoti
Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili

e per conoscenza
prof.ssa Marta Cartabia
Ministro della Giustizia

Oggetto: Sospensione di fatto delle relazioni sindacali presso il Ministero della Giustizia.

La scrivente O.S. deve registrare con estrema preoccupazione l’ingiustificabile stallo delle relazioni sindacali presso codesto Ministero, dovuto alla mancata convocazione da oltre quattro mesi di riunioni su materie di interesse contrattuale. Un ritardo gravissimo che sta pregiudicando la funzionalità dell’intero sistema di relazioni sindacali in un contesto di gravi difficoltà organizzative, dovute non solo all’emergenza, che si è assommata ai noti ritardi nella infrastrutturazione tecnologica ed alla dimensione delle carenze in organico.
Questo si traduce, per tutti i Dipartimenti e per gli Archivi Notarili, nella mancata sottoscrizione definitiva dell’accordo sul FRD 2019, a distanza di più di otto mesi dalla sua sigla, senza al riguardo ricevere alcuna informazione sulle motivazioni di un ritardo che incide pesantemente sui tempi di definizione dell’accordo relativo agli anni 2020/2021 rendendo oltremodo difficoltoso l’obiettivo del rispetto del patto programmatico per l’attuazione di un nuovo processo di progressioni economiche nel 2021.
E rinviando a fine anno il pagamento di quote di salario accessorio maturate due anni prima dai lavoratori che operano in un contesto di emergenza e con condizioni che troppo spesso registriamo come non rispettose delle procedure di messa in sicurezza anti COVID previste dalla vigente normativa in materia e richiamate nelle circolari ministeriali.
Per quanto riguarda il DOG questa situazione si traduce inoltre nell’ennesimo rinvio rispetto a tempistiche solennemente assunte in sede di sottoscrizione degli accordi, ed in particolare nel mancato rispetto dei termini previsti nell’accordo per la regolamentazione della mobilità volontaria dei lavoratori e per l’ulteriore scorrimento ex 21 quater previsto per fine anno scorso. In entrambi i casi il rinvio non è mai stato formalmente motivato, né si sono assunti impegni per una nuova scadenza. A questo si accompagna la mancata attuazione di disposizioni di legge quali l’art. 492 cpc che attribuisce agli ufficiali giudiziari la ricerca dei beni da pignorare attraverso l’accesso diretto alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate nonché la mancata attuazione di norme contrattuali come l’accordo del 26 aprile 2017, incentrato esattamente sulla scommessa di modernizzazione organizzativa: la riqualificazione delle restanti figure professionali (ausiliari, contabili, interpreti, informatici), la revisione dei profili professionali, i passaggi orizzontali interni alle aree) erano e rimangono i punti nodali di un processo di modernizzazione organizzativa che deve essere coerente con l’avanzamento dei processi di digitalizzazione. Tale processo era stato concepito con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e la sua mancata attuazione in questi anni ha invece determinato un progressivo peggioramento e condizioni oggettivamente vessatorie per i lavoratori. La mancata ridefinizione dei fabbisogni professionali accompagna questi ritardi e condiziona la programmazione nel piano assunzionale. Molto deve essere ancora fatto ed in quel molto spiccano i mancati interventi sugli organici interni, segni di perdurante disinteresse. In tale contesto spicca anche la marginalizzazione degli Archivi Notarili, penalizzati per la carenza di personale, per un organico gravemente sottodimensionato e per il mancato riconoscimento degli incrementi al salario accessorio previsti dalla Legge di Stabilità 2021. Di conseguenza restiamo in attesa di conoscere gli indirizzi strategici in tema di riorganizzazione dei servizi e di investimenti straordinari nei processi di digitalizzazione per questi settori.
Per l’amministrazione penitenziaria e per la giustizia minorile e di comunità si riscontra un ritardo nella gestione dell’attività amministrativa che comporta una fruizione parziale dei diritti normativamente previsti per il personale. Ne è un esempio tipico l’attuazione a rilento degli accordi sottoscritti e delle normative vigenti in materia di lavoro agile, tema su cui persiste una evidente ritrosia nell’attuare tale forma di lavoro anche nei momenti di forte emergenza epidemiologica su tutto il territorio nazionale. Per non parlare poi della quasi totale mancanza di possibilità di progressione economica e di carriera per tutto il
personale, non solo per la mancanza di una riforma dell’attuale ordinamento professionale, ma anche per la mancata volontà di proporre modifiche normative che possano consentire una estensione delle procedure previste dal 21 quater anche al personale di questi due dipartimenti o possibili percorsi che possano consentire l’accesso alla dirigenza al personale interno. Il tutto ulteriormente complicato dal mancato pagamento del lavoro straordinario, dal notevole aumento dei carichi di lavoro, che si sono riversati sul personale negli ultimi anni, senza un aumento delle dotazioni organiche previste, ormai non più adeguate alle attuali esigenze del settore, e senza assunzioni tali da compensare l’elevato numero di lavoratori collocati in quiescenza. Per concludere poi con la necessità di dare effettività agli accordi sottoscritti sulla mobilità, in modo da attuare le regole appena concordate sulle procedure e consentire al personale di poter trovare una sistemazione adeguata dopo tanti anni di servizio.
Il nuovo Governo ha sottoscritto con i Segretari Generali CGIL, CISL e UIL il “Patto per l’innovazione
del lavoro pubblico e la coesione sociale” che, oltre ai suoi contenuti qualificanti, mette al centro la contrattazione ed il dialogo sociale nelle modalità di confronto sui processi di innovazione che la sfida del Recovery propone per la Pubblica Amministrazione. Spiace constatare l’attuale distanza tra i contenuti di quel Patto ed i comportamenti di codesta Amministrazione in ordine al necessario rispetto delle prerogative dei lavoratori e delle loro rappresentanze.
I Segretari Nazionali FP CGIL, CISL FP e UIL PA hanno inviato alla neo Ministra una nota con la quale, nell’esprimere la preoccupazione per la situazione determinatesi, hanno richiesto un confronto sulle problematiche del Ministero.
Si chiede di conseguenza l’immediata riattivazione del sistema di relazioni sindacali previsto dal vigente CCNL tramite una calendarizzazione urgente sulle questioni elencate nella presente nota. In assenza di ulteriore riscontro la scrivente O.S. valuterà di concerto con la CISL FP e la UIL PA ogni ulteriore iniziativa finalizzata al ripristino di normali relazioni tra le parti, compreso il riavvio delle iniziative di mobilitazione dei lavoratori.
Nel restare in attesa di urgente riscontro alla presente nota, inviata ai sensi degli artt. 4, 7 e 8 del vigente CCNL, si porgono distinti saluti.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni – Massimiliano Prestini

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