Polizia Penitenziaria: situazione istituti della Puglia e della Basilicata

08 Aprile 2021

Bari 7.04.21

AL CAPO DEL DAP
Pres. B. Petralia

AL DIRETTORE GENERALE
DEL PERSONALE E DELLE RISORSE
Dr. M.Parisi
R O MA

AL PROVVEDITORATO REGIONALE
Puglia e Basilicata
B A R I

Oggetto: situazione istituti Puglia e Basilicata – stato di agitazione

Ancora una volta ci vediamo costretti a marcare la grave situazione di carenza di organico degli istituti insistenti nel Provveditorato di Bari. Un distretto che con la Legge Madia, la quale ricordiamo prevedeva un decurtamento del 10% degli organici delle Forze di Polizia, ha visto decurtare da parte del DAP, a “tavolino” senza una verifica sul campo ed in modo scellerato il 28% l’organico del personale a differenza di altri Provveditorati che hanno visto una decurtazione minima e taluni addirittura forti incrementi.
Un provvedimento che ha messo in ginocchio l’intero circuito Penitenziario distrettuale, costringendo i lavoratori di Polizia Penitenziaria a turni massacranti che oramai vedono stabilmente le 8 ore di lavoro, con situazioni frequenti di 12 ed anche 16 ore, pressoché in tutti gli istituti, dal più grande e ancor più al più piccolo.
Malgrado una situazione già al limite, negli ultimi mesi e come se non bastasse, sono state aperti ben tre reparti di nuova costruzione, della capienza ottimale ognuno di 200 detenuti, uno a Lecce che ospitava già oltre i 1000 detenuti, uno a Taranto che ne ospitava circa 600 e uno a Trani che né ospitava già oltre 300, sostanzialmente senza reali incrementi, con il solo invio di una manciata di unità che non colmano nemmeno le vacanze per i pensionamenti e ancor meno dell’esiguo organico scaturito dalla decurtazione della legge Madia, a fronte di una necessità di
almeno 50 agenti per ogni reparto, è il caso di dire “TUTTO SULLE NOSTRE SPALLE”.
Ancora una volta assistiamo ad un ampliamento delle strutture penitenziare, senza prevedere il conseguente incremento di organico del Corpo e del Personale amministrativo ed in particolare educativo, necessario per farle funzionare, una prassi inaccettabile che vede da una parte l’aumento del circuito penitenziario e dall’altre il riparto delle stesse unità di personale su un maggior numero di strutture.
Un cane che si morde la coda e che pensiamo debba essere risolto all’origine, ovvero nel momento in cui si autorizza la costruzione di un nuovo istituto penitenziario o dei nuovi reparti, la cui norma autorizzativa e di impegno di spesa deve contemplare sia le nuove costruzioni che un automatico aumento di organico del Corpo di Polizia Penitenziaria e del personale amministrativo per il loro futuro funzionamento.
A una simile situazione si aggiunge, un tessuto criminale della Regione che vede ben 5 mafie autoctone agguerrite, da quella Garganica e quella Foggiana/Cerignolana nel Nord a quella Barese e della SCU nel Leccese, senza dimenticare le mafie minori oltre a quelle storiche Napoletane e Calabresi presenti in particolare negli istituti della Basilicata.
Un quadro, aggiunto all’assenza di nomina in alcuni istituti di Direttori titolari Lucera e Brindisi e comandanti stabili tra cui Foggia e Melfi, desolante e di vero e proprio abbandono, che porta il Provveditorato di Bari ad essere uno dei più affollati d’Italia, su cui abbiamo più volte sottolineato di rivedere urgentemente l’organico di Polizia Penitenziaria e di tutti gli istituti del Provveditorato, non solo sulla base del numero dei detenuti, ma anche sulla base della tipologia di struttura, tenendo conto delle nuove strutture aperte, sulla criminalità insistente sul territorio e non da ultimo sulla conformazione fisica del distretto che vede distanze enormi da percorrere da parte delle scorte per raggiungere le sedi giudiziarie e gli istituti distanze che vanno fino a 350 Km come nel caso di Lucera-Lecce o Melfi-Lecce istituti posti ai due estremi del Distretto.
Per questi motivi riteniamo indispensabile rivedere gli organici illogici e già insufficienti determinati nel 2017 a seguito della Legge Madia, riallineando urgentemente i sacrifici richiesti tra i Provveditorati con un atto interno al Dap di facile definizione e quanto prima un auspicabile e indispensabile incremento di Organico del Corpo di Polizia Penitenziaria che nei fatti è sempre più insufficiente sia per i nuovi compiti assegnati e sia per i nuovi reparti ed istituti che vengono implementati.

Il Coordinatore Regionale                                         Il Coordinatore Regionale
Polizia Penitenziaria CGIL-FP Puglia         Polizia Penitenziaria CGIL-FP Basilicata
Gennaro RICCI                                                            Roberta ANTOGNONI

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