Corte dei conti: Comunicato Unitario su atto unilaterale amministrazione Frd 2019

14 Giugno 2021

NON SERVE ALCUN ATTO UNILATERALE!
RIPRENDIAMO LA CONTRATTAZIONE SUL FONDO 2019

Con nota del 10 giugno u.s., il Segretario generale ha comunicato che l’Amministrazione, con la finalità di “evitare pregiudizi alla funzionalità dell’azione amministrativa” dovuti allo stallo della trattativa, intende adottare un ATTO UNILATERALE per la provvisoria distribuzione delle risorse del Fondo 2019, modalità che, pur contemplata dal CCNL 2016/2018, grazie al senso di responsabilità delle parti, in Corte dei conti non è mai stata applicata fino ad oggi e non ci risulta abbia mai interessato altre Amministrazioni del Comparto delle Funzioni Centrali.

È evidente che un simile atteggiamento, di stampo militaresco ed autoritario, a questo punto fa saltare la trattativa. È un segnale che desta grande preoccupazione perché ci mostra un’Amministrazione arroccata sulle proprie posizioni, nonostante ormai si fosse prossimi alla chiusura dell’accordo e conduce l’Istituto, ed il proprio personale, su sentieri ignoti caratterizzati dalla partecipazione alla procedura di altri soggetti, quali l’ARAN e le Federazioni sindacali nazionali, non privi di rischi per un’Amministrazione che ha compiuto negli ultimi anni decisivi passi verso l’effettiva autonomia, soprattutto perché alcuni aspetti dell’ipotesi di accordo 2019 sembrano non essere in linea con le previsioni dei CCNL.

È bene ricordare che il punto su cui è maturata la rottura è quello inerente all’importo dell’indennità di “preposizione”, per il quale si è passati da € 1.930 del Fondo 2018 a € 4.500 previsti dall’ultima ipotesi di accordo per l’anno 2019. Per il caso di specie, pur avendo sempre dichiarato che la redistribuzione delle risorse debba indirizzarsi nel premiare il merito, senza alcuna distribuzione a pioggia, continuiamo a ritenere eccessivo l’incremento di detto importo a parità di funzioni e responsabilità degli 87 funzionari preposti di cui ammiriamo la professionalità, al pari però di tutti gli altri lavoratori dell’Istituto, e di cui, buona parte percepisce gli importi afferenti alle Alte Professionalità.

Entrando nel merito di quanto affermato dal Segretario generale, vale a dire che proseguendo la contrattazione si finisca con l’arrecare pregiudizio all’azione amministrativa, ci sentiamo di evidenziare che, invece, con il contributo e la partecipazione di tutto il personale non ci risultano affatto disservizi in alcuna delle articolazioni istituzionali, nonostante il perdurare della grave crisi pandemica.
Pertanto, ad avviso delle scriventi, non c’è alcuna necessità, né urgenza, di “atti unilaterali” che, seppur provvisori, contribuirebbero a minare un sistema di relazioni che ha portato, pur partendo da posizioni spesso molto divergenti, alla stipulazione di numerosi accordi, sottoscritti dalla quasi totalità delle Organizzazioni Sindacali, che hanno permesso l‘avvio delle procedure PEO, con la riqualificazione in due anni del 75 % del personale, la distribuzione del salario accessorio tramite i Fondi degli anni passati, l’attivazione ed il miglioramento nel tempo, di importanti politiche nel campo del benessere organizzativo e, infine, l’introduzione di indennità (per Alte professionalità e Progetti incentivanti) per ridurre il divario in termini retributivi con altri Istituti di pari rilievo costituzionale, in considerazione della specificità delle delicate funzioni intestate all’Istituto. A nostro avviso la decisione dell’atto unilaterale è affrettata, non propriamente motivata e non perfettamente in linea con quanto enunciato nelle norme del CCNL, con particolare riferimento al comma 3 dell’art.9 del CCNL 2016/2018.

Queste OO.SS., agendo come sempre per il bene comune, nel ritenere che debbano trovare piena applicazione le clausole di raffreddamento previste dall’art. 9 CCNL 2016-2018, si impegnano, fin da subito, ad adottare qualsiasi iniziativa perché la trattativa possa riprendere sui tavoli consueti, per arrivare a definire, sempre nel rispetto del corretto bilanciamento nella distribuzione delle risorse, l’unico punto che corrisponde, ad oggi, alla materia del contendere, garantendo la tutela sindacale dei lavoratori e delle loro aspettative, in particolare in questo caso, per via dei possibili rischi che potrebbero manifestarsi a causa dell’adozione di un ingiustificato atto unilaterale in una materia che trova la propria naturale definizione al tavolo contrattuale.

 

S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli

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