VVF: Liguria – Emergenza incendi, carenza di mezzi e personale Comunicato stampa

12 Agosto 2021

Pubblichiamo il Comunicato stampa del Coordinatore regionale Fp Cgil VVF nel quale evidenzia l’attuale situazione incendi, la cronica carenza di personale  e mezzi con cui i Vigili del Fuoco Liguri e non solo sta mettendo a dura prova l’intera organizzazione …Il corpo ha necessità di assunzioni, cominciando con la proroga da parte del Governo Draghi  del concorso 250

Servono piu’ persone e nuovi mezzi La Liguria e’ una delle regioni italiane con la maggiore percentuale di superficie boschiva (il record regionale spetta alla provincia di Savona, ndr), eppure non ha ancora fatto i conti con grandi incendi che finora hanno ferito diverse zone del Paese in questa calda estate 2021. I dati dello scorso anno confermano la tendenza a una riduzione di questi fenomeni rispetto al passato: nel 2020 sono stati 106 gli incendi con 117 ettari bruciati, in lieve aumento rispetto al 2019 (96 incendi e 106 ettari bruciati), ma in netto calo rispetto al 2018 (122 incendi con 640 ettari andati in fumo). Nella regione, su pressione anche del FP Cgil, e’ in vigore dallo scorso 24 luglio lo stato di grave pericolosita’ per incendi boschivi, che prevede il divieto di accendere qualsiasi tipo di fuoco, sia pirotecnico, sia per l’abbruciamento di materiale vegetale, e anche il divieto di mettere in funzione apparecchi elettrici, come ad esempio le motoseghe. Non solo: in Liguria e’ anche operativa una convenzione tra Vigili del fuoco e Regione che consente di avere un supplemento operativo in caso di emergenza che si traduce in personale in piu’ in ogni unita’: “Questo non ci consente certo di dormire sonni tranquilli – dice all’AGI Luca Infantino, coordinatore Fp Cgil VvF Liguria, nonche’ vigile del fuoco – Ma e’ uno strumento fortemente voluto dal sindacato per prevenire prima di curare lo stato d’emergenza”. A dare un grosso contributo alla lotta agli incendi boschivi e’ anche la stretta collaborazione con i volontari, coordinati sempre dai vigili del fuoco, cui pero’ spetta la gestione dell’emergenza oltre che quella dell’ordinario. E questo e’ un tasto dolente, in termini di risorse umane. Con la chiusura infatti del Corpo Forestale dello Stato e il conseguente passaggio della gestione del boschivo ai vigili del fuoco (mentre ai carabinieri spetta la parte investigativa, ndr), non vi e’ stata pero’ una reale implementazione dell’organico, sottolinea Infantino: “Parlando solo dei dati liguri, nella regione siamo 1150, con una carenza di organico pari a circa 80 unita’. A livello nazionale ho bisogno, per rispondere all’ordinario e all’emergenza, di passare da 35 mila a 40 mila unita’. E’ per questo necessario – spiega – che il concorso da 250 posti in scadenza a fine anno venga prorogato o, per i prossimi due anni, non ci saranno bacini dove attingere per sostituire i moltissimi pensionamenti in programma. Il futuro, se non si agisce subito con la proroga da parte del governo Draghi, rischia di diventare nerissimo”. Con la chiusura della Forestale, avvenuta sotto il governo Renzi, alla Liguria arrivarono complessivamente 14 unita’ in piu’, di cui 3 andate subito in pensione. E’ stato allora che il corpo e il sindacato nella regione fecero una enorme manifestazione che permise di ottenere prima la convenzione con Regione Liguria e poi con la Protezione civile per implementare l’organico in caso di emergenza. Ma i nervi scoperti in Liguria sono ancora molti, a partire dall’eta’ media dei vigili del fuoco, piu’ alta rispetto al resto d’Italia: “Qui da noi – dice Infantino – c’e’ una media di quasi 49 anni, mentre quella nazionale e’ di 46. C’e’ anche da dire che questo dato rispecchia un po’ la storia della regione: una volta la professione era ‘stanziale’, quindi il vigile del fuoco era ligure. Negli ultimi due anni questa cosa e’ cambiata, ma scontiamo ancora oggi quella condizione che si riflette sull’eta’ media

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