Contratti, il punto sulla trattativa Funzioni Centrali del 9 settembre

09 Settembre 2021

Nuovo confronto sul rinnovo del contratto per i dipendenti delle Amministrazioni centrali dello Stato, il resoconto insieme al comunicato unitario

Nell’incontro di oggi per la prosecuzione delle trattative per il rinnovo del CCNL 2019/2021 del Comparto Funzioni Centrali si è affrontato il tema del nuovo sistema di classificazione del personale sulla base di una traccia di lavoro presentata dall’Aran.
In apertura dell’incontro il presidente dell’Aran ha voluto però lamentare la “fuga di notizie” relativamente alla pubblicazione sulle pagine del Sole 24Ore, in anticipo rispetto all’incontro con le organizzazioni sindacali, del testo inviato alle stesse.

Come da comunicato unitario, abbiamo anche noi stigmatizzato tale comportamento irresponsabile che può avere il solo scopo di rendere più complicata una trattativa già difficile, su un tema delicato come quello dell’ordinamento del personale, che richiederà ulteriori approfondimenti e avanzamenti per trovare giusti e complessi equilibri, al fine di rendere le amministrazioni centrali più riconoscenti nei confronti del personale già in servizio e più attrattive nei confronti dei giovani che vogliono in essa investire il proprio futuro lavorativo.

Sul merito della proposta Aran abbiamo già condiviso il giudizio nel comunicato unitario. In particolare, abbiamo apprezzato lo spirito di realizzare un modello unico per tutto il comparto (va salvaguardato però, a nostro giudizio, sia il maturato giuridico ed economico dei singoli lavoratori sia l’esperienza contrattuale consolidata negli enti). Pur evidenziando una serie di criticità e, quindi, richiedendo ulteriori approfondimenti e disponibilità a valutare ipotesi diverse, in particolare su alcuni aspetti.
Innanzitutto, abbiamo ribadito la necessità di costruire un sistema di valorizzazioni economiche all’interno delle nuove aree che impedisca la discrezionalità delle amministrazioni con meccanismi e procedure poco trasparenti. Abbiamo perciò riaffermato l’idea di un meccanismo di valorizzazione che sappia riconoscere concretamente, oltre la valutazione meritocratica imposta dalla legge, la maggiore esperienza professionale acquisita nel tempo dai lavoratori, soprattutto dopo tanti anni di blocco del turn over e di trasformazione delle attività lavorative.

Abbiamo poi ribadito la necessità di confrontarci sul quadro contrattuale complessivo anziché su singoli aspetti del sistema di classificazione, perché solo avendo esatta conoscenza di tutti i meccanismi di inquadramento (per esempio: l’effettiva esigibilità a regime delle progressioni tra le aree; la disponibilità a riconvertire voci di retribuzione accessoria nel nuovo sistema di classificazione; il rapporto tra contrattazione di comparto e contrattazione integrativa, sia nella determinazione delle risorse da mettere a disposizione delle progressioni economiche sia nella definizione dei criteri e delle procedure dei sistemi di valutazione) e di riconoscimento anche economico (il sistema indennitario; la natura e gli effetti delle voci retributive sul trattamento previdenziale) è possibile capire se il sistema funziona e realizza gli obiettivi che ci siamo dati.

Non è poi indifferente quale norma di prima applicazione, soprattutto dopo le innovazioni legislative della legge 113/2021 (ripristino progressioni tra le aree, riconoscimento dell’anzianità a compensazione della mancanza del titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno), si definirà per portare tutto il personale dal vecchio al nuovo sistema di classificazione.

Sono questi solo alcuni dei temi che abbiamo evidenziato e su cui abbiamo chiesto di continuare il confronto anche serrato nei prossimi giorni, ottenendo la disponibilità del presidente di Aran in tal senso.
Il prossimo incontro è ora calendarizzato per il prossimo 15 settembre, quando si entrerà nel merito del confronto sulla disciplina del lavoro agile.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

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