Nota di osservazioni ai DM di graduazione uffici dirigenziali e modifiche al DM Musei

08 Ottobre 2021

Al MIC

Sig. Capo di Gabinetto

prof. Lorenzo Casini

Sig. Segretario Generale

dr. Salvo Nastasi

sig. D.G. Organizzazione

dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente Servizio II

DG Organizzazione

dr.ssa Sara Conversano

LORO SEDI

Oggetto: Osservazioni sui DM di graduazione delle fasce dirigenziali con riferimento alle strutture di nuova istituzione e di modifica al DM Musei

Sig. Capo di Gabinetto

in relazione all’oggetto e tenuto conto di quanto emerso nel corso della riunione con la S.V. , nonché delle considerazioni che lei ha svolto in replica alle osservazioni prodotte dalle OO.SS., riteniamo di dover svolgere le seguenti considerazioni:

per quanto concerne i Decreti di graduazione delle fasce dirigenziali dobbiamo ribadire che la materia comunque necessita di un confronto preventivo ai sensi di quanto previsto dall’art. 43 del CCNL Dirigenti Funzioni Centrali 2016/2018. A tal riguardo, preso atto delle sue precisazioni, sarebbe quanto mai opportuno un confronto finalizzato alla verifica dei criteri di attribuzione delle suddette fasce alla luce delle profonde modifiche che via via sono intervenute nella struttura ministeriale, determinando una proliferazione di strutture complesse sul territorio tale da mettere in discussione il criterio principale, riferito al mero ambito territoriale di competenza degli Uffici. Questo riguarda l’insieme dei settori organizzativi del ministero, poiché la riorganizzazione ha comportato definizioni diverse dei livelli di responsabilità attribuibili a diversi soggetti; dai Soprintendenti, a cui vengono poste in capo responsabilità dirette su materie diverse e non attinenti alla specifica specializzazione, ai direttori delle DM regionali che tendono ad acquisire, unitamente ai Musei autonomi, tutto il circuito indirizzato alla fruizione. In tale contesto non possiamo non rilevare l’anomalia che si sta determinando in questo Ministero rispetto all’ampliamento esponenziale del ricorso agli incarichi fiduciari ex art. 19, comma 6, del D. Lgs. n.165/01, determinato da una serie di misure in deroga adottate solo per il ministero a cui si aggiunge l’ulteriore deroga proveniente dai criteri di attuazione del PNRR.

Occorre in sostanza, a nostro parere, affrontare in maniera sistemica tutte le questioni irrisolte che riguardano la gestione della dirigenza ministeriale: dalla revisione dei criteri di graduazione delle fasce alla riscrittura dei criteri di valutazione, dalla definizione del contratto integrativo al confronto sul piano assunzionale specifico. Problematiche che riteniamo centrali ai fini del buon funzionamento dei servizi ma che scontano sinora ritardi e sottovalutazioni rispetto ad una corretta gestione delle relazioni sindacali, la cui qualità è palesemente differente da quanto avviene nella contrattazione che riguarda il restante personale.

Ci auguriamo pertanto che la Direzione politica colga il senso delle nostre preoccupazioni e si operi per riportare a livelli adeguato il sistema dedicato di relazioni sindacali.

Per quanto riguarda invece le modifiche al DM Musei non possiamo che ribadire la nostra forte contrarietà ad una divisione tout court tra i sistemi di tutela e quelli di valorizzazione del patrimonio culturale. Una posizione nota che noi abbiamo assunto sin dall’inizio di questo complesso percorso riorganizzativo ma che ci sembra opportuno riaffermare anche alla luce delle spiegazioni che lei ci ha dato in relazione alla scelta di assegnare ai circuiti dell’offerta dei servizi culturali praticamente tutto il patrimonio che può essere fruibile coerentemente con i principi che hanno accompagnato le riforme. Dalle segnalazioni che ci sono pervenute appare in molti casi concretamente difficile operare questa divisione. Possiamo citare il caso della Basilica sotterranea di Porta Maggiore a Roma, che ci pare emblematico proprio perché ci risulta che non è in condizione attualmente di fruibilità da parte dei cittadini e che sono in corso attività di manutenzione e messa in sicurezza da parte della Soprintendenza romana finalizzate esattamente a garantirne una migliore fruibilità. Sottrarre questi siti alla competenze dirette della Soprintendenze rischia di interrompere percorsi di tutela senza che vi siano le condizioni per una loro fruibilità. Anche in considerazione delle ridottissime consistenze organiche che notoriamente affliggono tutti gli Uffici interessati. Si rischia di operare conseguentemente una divisione del tutto artificiale senza concrete conseguenze sul piano della valorizzazione. Pertanto apparirebbe opportuna una ulteriore riflessione sulle criticità sopra esposte verificando caso per caso, sulla base delle relazioni tecniche predisposte dagli uffici competenti, l’opportunità di tali operazioni.

Da ultimo ci permettiamo alcune considerazioni fuori tema ma che ci pare opportuno richiamare:

le attività connesse alla realizzazione del PNRR stanno comportando moltiplicazioni dei carichi di lavoro in capo ai pochi dipendenti del Ministero, come sta avvenendo per il personale della DG ABAP chiamato a duplicare i compiti ed i carichi di lavoro per disposizione del Direttore generale che è pure il Soprintendente ad interim della Soprintendenza nazionale per l’attuazione del PNRR. Anche in questo caso vogliamo richiamare la necessità che si affronti questa sfida con strumenti straordinari e non ricalcando prassi consolidate le cui conseguenze ricadono tutte sulle spalle dei lavoratori. Questo comporta un rafforzamento delle strutture ed investimenti organizzativi conseguenti, oltre naturalmente l’esigenza di reperire risorse aggiuntive per garantire quantomeno adeguati riconoscimenti agli sforzi produttivi che i lavoratori sono chiamati a compiere.

Per tale motivo e per le condizioni generali degli organici appare necessario rivedere ed implementare le previsioni occupazionali e i fabbisogni necessari al funzionamento di strutture complesse volute dalla stesso processo riorganizzativo, nonché velocizzare le procedure di reclutamento che ancora purtroppo non vedono conclusi concorsi in atto e non vedono avviati concorsi già da tempo autorizzati. Su questo tema sollecitiamo il confronto prendendo atto della disponibilità che lei ha espresso e che noi apprezziamo.

Infine ci pare del tutto urgente una convocazione, da parte del Segretario Generale, di una riunione avente all’ordine del giorno la revisione dei protocolli sicurezza alla luce delle modifiche normative in materia di accesso ai luoghi di lavoro e relative alla regolamentazione dello smart working introdotte di recente.

Distinti saluti

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale

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