Contratto Funzioni Centrali, il punto sulla trattativa dell’11 novembre

11 Novembre 2021

Il nostro resoconto della trattativa, insieme al comunicato unitario

Si sono tenuti due incontri del tavolo contrattuale per le Funzioni Centrali oggi, giovedì 11, e l’altro martedì 9 novembre, dove l’Aran ha aggiornato la sua proposta relativa al sistema delle progressioni economiche all’interno delle aree di inquadramento giuridico del nuovo sistema di classificazione.
In sintesi, la proposta tiene conto di alcune nostre sollecitazioni rispetto alla necessità di rendere evidenti gli effetti della nuova struttura della retribuzione, fatti salvi alcuni principi fondamentali, quali la salvaguardia delle retribuzioni individuali, frutto delle vecchie progressioni economiche; la riduzione delle differenze esistenti nelle retribuzioni medie tra i vecchi comparti, che ora fanno parte dell’unico comparto delle Funzioni Centrali; la possibilità di convertire quote di salario accessorio (indennità di ente/amministrazione) in trattamento stipendiale fondamentale; assicurare a tutti i lavoratori la concreta possibilità di accedere alle nuove progressioni economiche (i cosiddetti differenziali stipendiali).

Dagli incontri, ancora di tipo interlocutorio, sono venuti utili chiarimenti che rendono la proposta più apprezzabile.
Innanzitutto, si è definito che il passaggio dall’attuale struttura della retribuzione a quella nuova avverrà solo dopo che saranno intervenuti:
1. Gli incrementi contrattuali con le decorrenze 1.1.2019; 1.1.2020; 1.1.2021. Quest’ultimo pari al 4,07 per cento della retribuzione in godimento al 31.12.2018.
2. Il conglobamento dell’elemento perequativo nella retribuzione stipendiale tabellare, che riguarda i lavoratori ministeriali dalla I Area F1 alla II F4; quelli delle Agenzie Fiscali dalla I F1 alla II F4; per gli Epne da A1 a B3; per il CNEL da A1 a B3; per ENAC da A1 a B4; per AGID da I F1 a II F4.
3. La rivalutazione delle indennità di amministrazione per effetto di legge, che riguardano, tra gli altri, i ministeri della Difesa, delle Infrastrutture e della Mobilita Sostenibile, dell’Interno, eccetera.

Partendo quindi dai nuovi valori economici così rideterminati, si procederà a individuare un valore economico comune a tutte le indennità di amministrazione/ente esistenti (nella proposta sarebbe di circa 200 euro), da far confluire nel nuovo stipendio tabellare di area giuridica (che nella proposta Aran sono: area degli operatori, area degli assistenti, area dei funzionari. La nuova area delle elevate professionalità non rientra in questo meccanismo).
Al netto della quota confluita nel tabellare, si determinerà la nova indennità di amministrazione/ente unica di area prendendo a riferimento il valore inziale delle attuali aree (gli F1).
Così rideterminati il tabellare unico di area e l’indennità di amministrazione/ente unica di area, ciascun lavoratore, già in servizio all’entrata in vigore del nuovo sistema, vedrebbe riconosciuto poi un differenziale stipendiale individuale, che assieme al tabellare di area costituirà il nuovo stipendio, in sostituzione dell’attuale valore economico della retribuzione tabellare corrispondente all’inquadramento giuridico ed economico (ad esempio: I F3, II F4, III F6, ecc.). Nel differenziale stipendiale individuale sarà compresa la differenza sia rispetto al tabellare sia rispetto all’indennità di amministrazione già in godimento.

Infine, l’Aran ha ipotizzato i valori economici dei differenziali unici di area attribuibili, per effetto della contrattazione integrativa, a titolo di progressione economica interna all’area nei valori e per un numero massimo ottenibile nel corso della propria vita lavorativa indicati di seguito:
* Attuali terze aree: differenziale di 2.153, 07 euro, per un numero massimo di 5 progressioni.
* Attuali seconde aree: differenziale di 1.168,81 euro, per un numero massimo di 5 progressioni.
* Attuali prime aree: differenziale di 792,42 euro, per un numero massimo di 2 progressioni.

Come da tempo sosteniamo, pur apprezzando la proposta, perché presenta degli indubbi vantaggi per i lavoratori in servizio (il consolidamento di quote di indennità di amministrazione/ente nella retribuzione tabellare ha effetti positivi di natura previdenziale e riduce le quote di trattenuta in caso di malattia inferiore a dieci giorni, ad esempio. Il differenziale stipendiale individuale permette anche agli “apicali” di accedere alle nuove progressioni economiche che prima erano impedite), riteniamo che i valori finora indicati per i differenziali non soddisfino ancora una dinamica di crescita retributiva nelle seconde aree coerente con quella delle terze aree.

In più, le progressioni economiche nelle aree rappresentano solo un aspetto del passaggio dal vecchio al nuovo sistema di classificazione. La discussione sulle nuove progressioni tra le aree, che pure abbiamo ottenuto nella conversione in legge del dl 80, ancora non è partita. Noi attribuiamo un’importanza strategica, infatti, alla ricollocazione dei lavoratori dalle attuali prime aree, fino allo “svuotamento”, nelle nuove seconde aree.
Così come riteniamo che il CCNL dovrà individuare procedure certe e agevolate per permettere in tutte le amministrazioni la collocazione del personale oggi di seconda area nell’area dei Funzionari in ragione del reale utilizzo in attività diverse da quelle per cui erano stati assunti o per effetto della oggettiva trasformazione del proprio lavoro.

Infine, ribadiamo che l’istituzione dell’area delle elevate professionalità possa rappresentare concretamente una opportunità di riconoscimento professionale anche per lavoratori oggi inquadrati nelle terze aree per analogia dei requisiti richiesti per l’accesso (titoli di studio, procedure concorsuali particolari effettuate, assolvimento di incarichi di responsabilità), sia perché già oggi inquadrati come professionisti negli attuali sistemi di classificazione (l’esempio più evidente in ENAC e AGID).
La trattativa va avanti e continueremo a lavorare per il buon esito e le migliori risposte alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

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