Risposta a lettera Aran dell’8 marzo u.s. – rinnovo del CCNL del comparto della PCM 2016 – 2018

09 Marzo 2022

Alla c.a.:
Dott. Antonio Naddeo
Presidente dell’Aran
Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni

e p.c.:
Al Segretario Generale
Presidenza del Consiglio dei Ministri
usg@mailbox.governo.it

Alle organizzazioni sindacali
SNAPRECOM
snaprecom@pec.it

USB PI
usbpubblicoimpiego@pec.usb.it
SIPRE
sipre@palazzochigi.it

UGL
oo.ss.ugl@palazzochigi.it

FLP PCM
flp@flppec.it

Oggetto: rinnovo CCNL personale del comparto della PCM 2016 -2018

Gentile Presidente,
Abbiamo ricevuto la Sua lettera dell’8 marzo u.s., inviata alle OO.SS. Snaprecom, Usb PI, Sipre, Ugl, Flp PCM, che nei giorni scorsi le avevano inoltrato una nota, richiedendole “due chiarimenti e un aggiornamento” dei contenuti della ipotesi di CCNL 2016-2018 del comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 2016 – 2018, dalle stesse considerati dirimenti ai fini della sottoscrizione del testo.

Prendiamo atto delle risposte dall’Agenzia e rileviamo la pretestuosità dei chiarimenti richiesti dalle citate OO.SS., che sembrano ignorare persino il quadro normo – contrattuale vigente che regola le relazioni sindacali.
Per quanto attiene alla richiesta di modificare l’incremento da 18 a 19 ore delle ore di permesso per motivi personali e familiari di cui all’art. 31, comma 1 della proposta di CCNL e la previsione di riportare a 18 ore di permesso per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche le 20 ore attualmente indicate all’art. 34, comma 1 della medesima proposta, su cui l’Aran ha dato la propria disponibilità alla revisione del testo, si ricorda come i suddetti incrementi fossero stati richiesti proprio dalle OO.SS. all’Aran al fine di migliorare le possibilità di conciliazione fra esigenze di vita ed esigenze di lavoro. Evidenziamo, peraltro, che i limitati oneri collegati al miglioramento del contingente dei permessi, per le causali sopra richiamate, apporteranno un ridotto risparmio di risorse e, quindi, si tradurranno in risibili incrementi stipendiali per i lavoratori. Ciò non fa che confermare la pretestuosità e la demagogia delle proposte avanzate. E traspare una logica, che non ci appartiene, di baratto del diritto alla salute (come per i permessi per visite mediche) con pochi spiccioli.

Manifestiamo, tuttavia, la nostra disponibilità ad affrontare la questione al tavolo negoziale al fine di addivenire alla soluzione ritenuta più opportuna dalle Parti e più utile per i lavoratori e le lavoratrici anche per agevolare la sottoscrizione dell’Ipotesi di CCNL 2016 – 2018.

Con riferimento alla richiesta di modifica della previsione contenuta all’art. 18 (turnazioni), comma 2, lett. f) della proposta di contratto, al fine dell’attuazione dei “turni diurni, antimeridiani e pomeridiani, in strutture che prevedano un orario di servizio giornaliero di almeno 15 ore”, si rileva come le scriventi OO.SS. avessero già offerto la propria disponibilità al riguardo durante la trattativa, disponibilità che si riconferma nel caso di nulla osta concesso dall’Amministrazione all’Agenzia. Infine, si fa presente come le valutazioni dell’Aran rispetto alle prerogative della contrattazione integrativa in materia di ripartizione delle risorse fra le diverse modalità di utilizzo siano assolutamente in linea con il quadro vigente e consolidato in materia in tutti i CCNL del pubblico impiego e, dunque, non si comprende il senso della richiesta fatta dalle sopra menzionate OO.SS..

Riteniamo, pertanto, che le richieste formulate costituiscano un disperato tentativo delle OO.SS. che non avevano finora dato la disponibilità a sottoscrivere il testo (Snaprecom, Sipre e Ugl, “i signori del No”) di uscire da una incresciosa situazione di disagio, trovando appigli per poter sottoscrivere ciò che finora avevano rifiutato. Posizione a cui sembrano ora dare man forte anche quelle OO.SS. che pure avevano dichiarato la volontà di sottoscrivere l’ipotesi di CCNL (Usb PI e Flp PCM).

Questo mentre, come è a tutti noto, è già stata sottoscritta l’ipotesi di CCNL del comparto delle funzioni centrali 2019 -2021 e sono in corso i negoziati relativi alla medesima tornata contrattuale negli altri comparti del pubblico impiego, acuendo la distanza con il comparto della PCM, rimasto fermo al palo, con la conseguente impossibilità di dar corso agli aumenti stipendiali a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici della PCM e agli ulteriori benefici derivanti dall’incremento del fondo per la contrattazione integrativa e dalle ulteriori opportunità di progressione economica per i lavoratori “apicali”. E mentre quelle stesse organizzazioni si vedranno evidentemente nell’imbarazzo di portare, tra qualche ora, alla definitiva sottoscrizione del contratto della dirigenza di PCM lasciando al palo quelli del comparto.

E’ per queste ragioni che, ritenendo che le considerazioni fatte dall’Aran (come peraltro evidenziato dalla medesima Agenzia) non apportino modifiche sostanziali al testo già condiviso, confermiamo la nostra disponibilità ad un chiarimento utile per pervenire nelle prossime settimane alla sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL del comparto della PCM 2016 -2018, al fine di non generare ulteriori ritardi che finora “i signori del No” hanno causato con la loro mancata firma, rallentando peraltro i processi legati alla contrattazione integrativa presso l’amministrazione.

Fp Cgil                         Cisl Fp                         Uil Pa
F. Oliverio                   A. Marinelli               A. Fortuna

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