Giustizia DAP – Procedura di rinnovo degli incarichi dirigenziali

13 Aprile 2022

Al Dottor Massimo Parisi

Direttore generale del personale e delle risorse

Epc

All’Ufficio IV Relazioni sindacali

Oggetto: Procedura di rinnovo degli incarichi dirigenziali ordinari del personale della carriera dirigenziale penitenziaria ex d.lgs. 63/2006.

Questa OS riscontra la nota del 07.04.2022 con la quale la S.V ha inteso rispondere alle richieste che la nostra sigla aveva avanzato in occasione ed all’esito della riunione sindacale dello scorso 4 marzo, richieste avanzate anche dalle altre sigle partecipanti.

Nonostante si apprezzi l’impegno posto in essere da codesta Direzione Generale, tuttavia i contenuti della nota non risultano esaustivi né rassicurano la categoria, atteggiandosi a mera indicazione di dati che nella loro stringatezza privano di ogni trasparenza l’operare dell’Amministrazione, riducendo il possibile contributo sindacale.

Dall’elenco degli elementi di informativa che questa OS chiedeva potevano almeno essere forniti, tra gli altri, i dati relativi a:

  • Gli incarichi per i quali è stata già avviata e, a questo punto anche conclusa, la procedura per il rinnovo;

  • Ricognizione delle vacanze organiche ed i criteri con i quali sono state rilevate le criticità

  • Preventiva ricognizione della situazione sull’intero territorio nazionale sulla base di criteri di valutazione e quali le determinazioni derivate

  • Pareri, se espressi e forniti, dei Provveditori e relative determinazioni concordate con gli stessi;

  • Eventuale messa a punto di un progetto di più ampio respiro per la soluzione delle criticità non limitato e limitabile alla mera opzione rinnovo/non rinnovo di incarichi;

  • Predisposizione di idonei meccanismi di trasparenza volti a garantire ai dirigenti pari opportunità, onde evitare disparità di trattamento;

Ciò nonostante, con la nota del 7 aprile scorso, sono stati solo forniti una serie di dati numerici che presi di per sé non consentono a questa OS alcuna interlocuzione nel merito di un’attività di riorganizzazione che sconteranno i nostri iscritti. In particolare, apprendiamo che la decisione originariamente presa di non rinnovare tutti i posti di funzione delle sedi penitenziarie come da classificazione operata dal D.M. 22 settembre 2016, è stata rivalutata e, da quanto emerge dal contenuto della nota che si riscontra, “….si è deciso di rinnovare quasi tutti i direttori degli istituti di Terzo livello”.

Risulta altresì, dal contenuto della nota, che “si è mantenuta la scelta di non rinnovare al momento gli incarichi di vice direzione che ammontano a 37” e che la scelta operata da codesta DG è quella di inserire “nei bandi di prossima emanazione, unitamente ai posti di funzione di direttore vacanti….i posti di vice direzione in numero ridimensionato rispetto a quelli previsti in pianta organica” .

Si legge anche che saranno messi “ a bando alcuni posti di vice direzione degli istituti di incarico superiore e di alcuni istituti accorpati ….” senza tuttavia indicazione di quali siano tali posti e in base a quali criteri sia stata operata la scelta.

Infine, apprendiamo che è intenzione di codesta Direzione generale emanare ulteriori bandi d’interpello in prossimità del conferimento degli incarichi ai dirigenti vincitori della procedura concorsuale in atto a conclusione del corso di formazione.

Nonostante le buone intenzioni, che sicuramente animano la S.V., che affronta la gestione di una situazione complessa, mancano idonee garanzie per i dirigenti penitenziari che si trovano ancora una volta di fronte a procedure (peraltro scadute e mai rinnovate con atto formale) che vengono modificate in corso d’opera.

Gli intenti e, ancora di più le determinazioni, devono essere tradotti in disposizioni formali (almeno nella forma di decreto ministeriale) chiare e specifiche (criteri, sedi poste ad interpello, sedi soppresse in via temporanea) anche nella indicazione della tempistica ( quando saranno emanati gli interpelli per le sedi da rinnovare e quando gli interpelli per le sedi di “ risulta” prima dell’immissione in ruolo dei nuovi dirigenti).

E’ parere di questo Sindacato, confortato dalla normativa vigente, che solo con un atto di decretazione di pari rango del DM 22 settembre 2016 (peraltro scaduto d’efficacia) sarà forse possibile mitigare le reazioni legittime di quanti saranno costretti a scegliere una nuova sede non per loro colpa ma per le esigenze di una amministrazione che per oltre 20 anni non è riuscita ad ottenere da nessuno dei governi che si sono succeduti la copertura finanziaria per svolgere un concorso per la dirigenza penitenziaria.

Da ultimo, si ribadisce che l’assenza di una disciplina negoziale per i dirigenti penitenziari non è più tollerabile né procrastinabile. Questa O.S., come già annunciato, intraprenderà ogni necessaria azione legale nei confronti di questa Amministrazione denunciando la situazione di permamente assenza contrattuale, obbligando quindi la stessa a partecipare al tavolo della contrattazione.

La tutela dei diritti dei dirigenti penitenziari è prioritaria. Ove fosse già entrata a sistema non saremmo oggi testimoni di una manifesta violazione dei diritti dei dirigenti lavoratori. Sappiamo bene che Ella ha ereditato questa situazione e, lo ripetiamo, non dubitiamo né del Suo personale impegno né delle massime buone intenzioni, ma dobbiamo purtroppo constatare che nonostante la sua disponibilità a trovare soluzioni condivise anche con le OOSS, manca quella attività di informativa necessaria quale presupposto di ogni costruttiva interlocuzione.

Il coordinatore nazionale della

dirigenza penitenziaria

Carla Ciavarella

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto