Contratto Funzioni Locali, il punto sulla trattativa del 1 giugno

01 Giugno 2022

In data 1 giugno 2022 è proseguito il negoziato per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali per il triennio 2019-2021.

L’Aran non ha inviato un nuovo testo aggiornato ma ha illustrato direttamente al tavolo alcune proposte di modifica accolte, il relazione al testo esposto nel precedente incontro, e ha illustrato un primo abbozzo di proposte in merito a tre argomenti: il valore e il numero dei differenziali economici; la scrittura dei nuovi articoli sul fondo del salario accessorio; le sezioni contrattuali professionali con particolare riferimento a quella delle educatrici, insegnati, docenti dei servizi comunali.

Le integrazioni proposte e accolte dall’ ARAN hanno riguardato diversi aspetti tra i quali: il congedo dei genitori in caso di parti plurimi; il periodo di prova in caso di assunzione per scorrimento della graduatoria; il rapporto tra richiami scritti e sviluppi economici.

Di particolare rilievo è l’accoglimento di due proposte a noi care:

  • l’inserimento tra le materie di confronto degli andamenti occupazionali degli enti;

  • la riformulazione dell’articolo sulla transizione di genere in termini di identità di alias e percorsi di affermazione di genere;

In merito al valore e al numero dei futuri differenziali economici ARAN ha illustrato un possibile metodo di calcolo fondato sulla ripartizione della differenza tra i trattamenti economici iniziali e finali di ciascuna categoria attuale per il numero degli attuali livelli.

Sul tema degli sviluppi economici per gli apicali, l’ARAN ha evidenziato come siano possibili proposte che vanno dalla riapertura totale per tutto il personale, indipendentemente dal livello di inquadramento, dei processi di sviluppo economico (opzione adottata nel nuovo CCNL Funzioni Centrali) fino ad una proposta totalmente conservativa.

In replica, sul tema dei differenziali economici abbiamo avanzato alcune prime osservazioni:

a) qualunque sistema adottato deve tener conto dell’esigenza di dare nuove opportunità anche al personale attualmente bloccato nelle posizioni apicali;

b) che ogni ragionamento in merito al numero e al valore dei futuri differenziali non può limitarsi ad essere fatto secondo i criteri della sostenibilità economica, ma dovrebbe anche muoversi in un’ottica perequativa in maniera da ridurre la differenza negativa che c’è tra i futuri differenziali di alcune categorie (in particolare ex B e ex C) e quello della categoria apicale.

Sul tema della costituzione del fondo l’ARAN ha espresso disponibilità ad accogliere alcune osservazioni in merito alla nuova voce di alimentazione “generica” della parte variabile del fondo, in maniera che richiami quanto previsto in merito all’utilizzo del 208 del c.d.s. e alla voce di alimentazione dedicata alle Camere di Commercio dal precedente CCNL. L’ARAN ha anche accolto l’idea di richiamare direttamente le modalità di integrazione del fondo del salario accessorio attualmente previste dalla normativa in caso di assunzioni eccedenti il personale in servizio al 31 dicembre 2018.

Ad integrazione di quanto detto dall’ARAN abbiamo comunque fatto ulteriori proposte:

a) inserire almeno una dichiarazione congiunta che chiarisca come l’integrazione del fondo derivante dai c.d. differenziali di fascia vale anche per il personale cessato e che i relativi residui vanno recuperati come una tantum nel primo fondo di applicazione del futuro nuovo CCNL;

b) modificare la norma sulla maggiorazione della produttività al 30% per un numero limitato di dipendenti permettendone la riduzione al 20% così come già fatto per la dirigenza del comparto.

Entrambe le proposte sono state accolte.

Sulle sezioni professionali l’ARAN ha illustrato uno schema che prevede: la conferma e arricchimento di quella della polizia locale; l’introduzione di una sezione per le professioni ordinistiche; l’implementazione della sezione per i profili educativo scolastici. Su quest’ultima l’ARAN ha fornito più dettagli chiarendo che l’idea sarebbe quella di proporre un’area intermedia tra la futura area dei funzionari (laureati) e quella degli assistenti (diplomati) il cui tabellare sarebbe equivalente all’attuale inquadramento più il consolidamento dell’indennità professionale.

La nostra replica all’ ARAN è stata netta e si è, tra gli altri, articolata sui seguenti punti:

a) abbiamo fatto presente che per noi è inaccettabile una soluzione che discrimini il personale educativo scolastico attraverso l’inquadramento in un’area intermedia, con un trattamento economico inferiore a quello dell’area dei funzionari e, per giunta, finanziato con risorse che le lavoratrici già percepiscono. Senza considerare le enormi difficoltà che emergerebbero nel caso sorgesse la necessità di un cambio di profilo. Si tratterebbe di una risposta insufficiente, sia per chi è già in servizio, sia per chi verrà assunto Non sono per noi ammissibili soluzioni che non tengano conto del fatto che la legge ha variato il titolo di accesso necessario per ricoprire questi profili equiparandoli alla laurea e prevedendo una laurea dedicata;

b) oltre alle sezioni prospettate è indispensabile prevedere anche una sezione sociosanitaria che dia risposte a tutti i profili, sia sanitari, sia socio-sanitari che insistono su ipab, ex-ipab, asp e servizi sociali comunali;

c) la sezione delle professioni ordinistiche dovrebbe affrontare anche l’annoso problema del costo dell’iscrizione all’albo.

Il nuovo incontro è convocato per il’8 giugno alle ore 15.00.

Il comparto delle Funzioni Locali

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