PCM – Nuova direttiva sul lavoro agile

17 Giugno 2022

Il 13 giugno u.s., in sede di Comitato Unico di Garanzia (CUG), è stata discussa la direttiva del Segretario Generale in materia di lavoro agile nella PCM, ai fini della relativa delibera.
La FP CGIL ha partecipato attivamente al dibattito, formulando alcune proposte di modifica rispetto al testo originario. Di seguito gli elementi salienti:

– qualora dovesse ripartire la pandemia, il limite dei due giorni di lavoro agile dovrà essere modificato automaticamente, senza prevedere un nuovo accordo tra dipendente e Dirigente. Su questo punto l’Amministrazione si è impegnata a riconsiderare gli attuali limiti in presenza di un nuovo scenario epidemiologico;

– parità di trattamento tra i dipendenti nell’applicazione dello smart working: la CGIL ha proposto di sensibilizzare l’amministrazione a favorire l’utilizzo dello strumento anche da parte del personale assunto di recente: la proposta è stata accolta;

– migliore controllo e monitoraggio da parte del Segretario Generale rispetto alla corretta applicazione dello smart working da parte dei capi dipartimento e dei dirigenti, onde evitare qualsiasi impropria discrezionalità. Tale richiesta, avanzata da tutte le Organizzazioni Sindacali, è stata recepita. Vigileremo comunque affinché la possibilità di lavoro agile non sia utilizzata in modo discriminatorio da parte della dirigenza della PCM;

– previsione di una durata dell’accordo a tempo indeterminato: la norma madre prevede la possibilità di accordi a tempo determinato o indeterminato, la direttiva prevede invece solo il tempo determinato.
Con la nostra proposta abbiamo fatto riferimento al contratto delle funzioni centrali, che dovrebbe essere preso a modello per futuri interventi regolatori, nelle more del nuovo contratto di Presidenza.
Ciò anche per evitare applicazioni discriminatorie tra comparti. La nostra proposta è stata accolta;

– proroga degli accordi: il testo della direttiva del segretario generale della PCM non prevedeva la possibilità di proroga degli accordi. Anche su nostra richiesta, il CUG ha chiesto all’Amministrazione l’inserimento di questa possibilità, che si aggiunge a quella del rinnovo.

Inoltre, la CGIL ha sostenuto con forza:

– la necessità di riconoscere al dipendente la libertà di scegliere il numero delle giornate di SW nel rispetto della prevalenza del lavoro in presenza su base annua;

– la riduzione dei tempi di approvazione degli accordi da 15 a 7 giorni lavorativi, proposta accolta;

– la possibilità che il rinnovo dell’accordo possa essere proposto fino a 20 giorni prima della scadenza del precedente, per evitare inutili interruzioni, proposta accolta.

Per le condizioni date, e auspicando che quanto richiesto nella delibera CUG sia accolto nella direttiva del SG che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio, la FP CGIL considera fondamentalmente positiva l’evoluzione dell’istituto del lavoro agile all’interno della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tuttavia, ritiene che questa modalità di lavoro non debba essere una “eccezione” organizzativa, né una concessione dell’Amministrazione al singolo dipendente, ma debba diventare parte integrante dell’organizzazione,
regolamentata dal CCNL e dal contratto integrativo, per il miglioramento dei servizi ai cittadini.
La FP CGIL lavorerà per colmare questo ritardo del nostro comparto, certamente non imputabile a questa Organizzazione:
per la qualità della vita, per la qualità dei servizi pubblici, per la sostenibilità ambientale del lavoro pubblico.

In questa cornice, la FP CGIL offre la disponibilità di un rappresentante sindacale/RSU ai lavoratori e lavoratrici nella stipula degli accordi individuali.

17/06/2022

Giancarlo D’Ortenzi
Coordinatore FP CGIL PCM

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