FP CGIL chiede un confronto alla Ministra Cartabia per rivedere i circuiti detentivi.

31 Luglio 2022

FP CGIL – Roma – Dopo le violenze subite dalla Polizia Penitenziaria al carcere di Noto – Lo Stato e la Ministra Cartabia hanno perso il controllo del sistema penitenziario – Manna: “ La vigilanza aperta/dinamica è servita solo per ridurre i danni della sentenza Torreggiani ma non aiuta al reinserimento del Reo e mette a rischio la vita delle donne e uomini della Polizia Penitenziaria”
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Roma, 31 luglio 2022 – la FP CGIL chiede un confronto alla Ministra Cartabia per rivedere i circuiti detentivi.

A parlare è Mirko Manna  FP CGIL Nazionale per la Polizia Penitenziaria che esprime forte perplessità sull’attuale sistema detentivo, celle aperte per tutti è stato un fallimento, oggi in carcere si commettono reati che vanno dalla violenza carnale, spaccio, furti al tentato omicidio ed ha pagare è sempre la Polizia Penitenziaria.

Dal mese di luglio c’è stata un’escalation di violenza ai danni delle donne e uomini che servono lo Stato all’interno dei Penitenziari Italiani, la certezza che sarà un’estate molto calda è chiara ed evidente, dopo la caduta del Governo temiamo fortemente per incolumità di lavoratrici e lavoratori del Corpo – continua Manna.

Spiace che la Ministra Cartabia non abbia mai focalizzato il reale problema in cui versa l’attuale sistema penitenziario, frutto di scelte scellerate ( Tagli della legge Madia e revisione piante Organiche del 2017 D.M. Orlando) – Le carenze organiche non si sostituiscono dando più libertà a chi delinque, ma si doveva investire in tecnologia con telecamere e droni di sorveglianza – aggiunge Mirko Manna – Chiederemo al prossimo  Governo di innovare tutti i penitenziari con video sorveglianza e automazione, la Polizia Penitenziaria deve assumere il ruolo a cui è demandata, ovvero, la sicurezza! Deve uscire dai reparti detentivi dove, c’è necessità di tutte quelle figure trattamentali che servono al recupero detenuti, basta a sovraccarichi di lavoro, demansionamenti e sovramansionamenti. Uno stipendi un lavoro , non come oggi che con uno stipendio si chiede alla Polizia Penitenziaria di fare anche da psicologo, educatore, assistente sociale e medico –
Servono assunzioni straordinarie per colmare le varie carenze organiche di tutti le figure professionali che lavorano all’interno degli istituti penitenziari.
Conclude Manna –  a settembre siamo pronti a scendere in piazza per rivendicare assunzioni e rispetto per la salute delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria.

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