MIMS – A proposito di lavoro agile e lavoro da remoto…

19 Settembre 2022

A distanza di oltre un mese dalla conclusione del confronto sul lavoro agile e sul lavoro da remoto e dalla emanazione delle relative circolari, entrambe le forme di lavoro a distanza stentano a partire.

Le motivazioni sono di natura diversa.

Per il lavoro agile, i dirigenti continuano a chiedere al lavoratore progetti che migliorino il livello quali/ quantitativo del servizio non riferendosi alla norma che chiarisce, invece, che si tratta solo di una diversa tipologia di rapporto di lavoro basata sulla particolare modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, introdotta per incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Detto per inciso, l’incremento della competitività, il miglioramento dei servizi e l’innovazione organizzativa da sempre rappresentano obiettivi dell’amministrazione: è chiaro quindi che sono la base sia del lavoro in presenza che del lavoro agile. Si tratta, quindi, di un obiettivo collettivo dell’intera organizzazione e non del singolo lavoratore.

Assurdo e incomprensibile, invece, è il motivo che impedisce l’avvio del lavoro da remoto con vincolo di orario: infatti, a tutt’oggi, non è ancora operativo il sistema che deve consentire la rilevazione a distanza dell’orario dei lavoratori. Appare paradossale, parlare di innovazione tecnologica e digitalizzazione della PA, quando la stessa non riesce a individuare un un sistema applicativo, anche di facile reperimento sul mercato, impedendo, per tal verso, la fruizione di una forma di espletamento dell’attività lavorativa, soprattutto se questa è stata già prevista da un CCNL e regolamentata dalla stessa amministrazione.

Come Fp Cgil, chiediamo che l’applicativo sia disponibile nel più breve tempo possibile e che, nelle more, l’amministrazione stipuli gli accordi individuali con i lavoratori che ne hanno fatto richiesta.

Sul lavoro da remoto, inoltre, viene segnalato che alcuni dirigenti chiedono di esibire certificati catastali, certificati di abitabilità e degli impianti dell’immobile in cui si svolgerebbe l’attività lavorativa. Sul punto basterebbe far riferimento alla normativa vigente (D.lvo 81/2008) e non a cervellotiche disposizioni che non hanno alcun supporto legislativo.

Al fine di superare le problematiche e le criticità segnalate, abbiamo già richiesto all’amministrazione, unitamente alle altre OO.SS., un incontro urgente.

la Coordinatrice nazionale MIMS       p. la Fp Cgil Nazionale

Carmen Sabbatella                            Paolo Camardella

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