Fp Cgil, stabilizzare lavoratori Ufficio per il Processo

11 Novembre 2022

Stabilizzare gli oltre 8 mila lavoratrici e lavoratori assunti per il funzionamento dell’Ufficio per il Processo dal Ministero della Giustizia. È la richiesta che avanza la Fp Cgil al titolare del dicastero di via Arenula, Carlo Nordio, nel denunciare, infatti, le gravi carenze di organico che affliggono la Giustizia.

Il segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil, Florindo Oliverio, impegnato in questi giorni in una serie di assemblee in tutto il Paese con le lavoratrici e i lavoratori assunti, a tempo determinato, per l’Ufficio per il Processo, fa sapere: “Sono state fatte delle assunzioni per il Pnrr nel Ministero della Giustizia scaglionando in due tranche il personale assunto per poter far funzione l’Ufficio per il Processo. Una prima tranche è entrata in servizio a febbraio di quest’anno con contratto in scadenza fra 31 mesi, ovvero a settembre del 2024, quando sarà sostituita dalla seconda tranche di lavoratori che, contratto a 24 mesi, finiranno il progetto a dicembre del 2026”.

Una scelta che la Fp Cgil ha giudicato allora e continua a giudicare sbagliata. “Sarebbe stato più logico – sostiene Oliverio – per il Ministero della Giustizia assumere tutto il personale fino alla durata del Pnrr, quindi fino al 31 dicembre del 2026”. Ma non solo, rincara il dirigente sindacale, “c’è un altro problema: serve avere certezza che, finite le risorse del Pnrr, il Governo decida di mantenere in vita una struttura fondamentale per il funzionamento della Giustizia, ovvero l’Ufficio per il Processo. Bisogna passare ad assunzioni stabili e non solo a tempo determinato. Questo Ministero, se non vuole chiudere i battenti, dovrà assumere altro personale”.

Per queste ragioni, sostiene ancora Oliverio, come fatto nelle assemblee promosse a Bari, Catanzaro, Agrigento, Napoli, Genova, Milano, e che ancora si terranno nelle prossime settimane, “chiediamo al Ministro Nordio un confronto sul futuro della Giustizia in Italia. Chiediamo di assicurare in tempi rapidi una prospettiva di stabilizzazione per questi lavoratori prima della loro scadenza, anche per arginare le rinunce che già ora sono numerose. La trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a indeterminato, con modalità e tempi che il governo dovrà indicare in ragione degli impegni con l’Unione Europea ma anche utili ad evitare di disperdere importanti professionalità necessarie all’amministrazione giudiziaria, è indispensabile perché l’Ufficio per il Processo non è legato solo allo smaltimento degli arretrati ma servirà a far funzionare meglio la Giustizia nel nostro Paese a regime, ben oltre i tempi del Pnrr”, conclude.

Guadra l’intervista a Florindo Oliverio dell’agenzia Lapresse

 

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