Ministero del Lavoro, Unitario- Un enorme passo indietro!

15 Dicembre 2022

UN ENORME PASSO INDIETRO!

Nella giornata di ieri ci è stato presentato il regolamento che dovrà disciplinare il lavoro agile nel Ministero. Pensavamo che dopo due anni nei quali il Ministero del Lavoro si era contraddistinto per essere diventato un’avanguardia nell’uso di questa nuova modalità lavorativa, al punto da essere citato come esempio virtuoso sui giornali, nessuno avrebbe pensato di tornare indietro. Pensavamo che l’acquisto di strumentazione e di tecnologie informatiche che permettono ai lavoratori di usare la “scrivania virtuale” da remoto e di relazionarsi con i colleghi, come se fossero in ufficio, sarebbe stata considerata una cosa rispetto a cui nessuno avrebbe pensato di tornare indietro, anche per i costi sostenuti. Pensavamo che l’aumento di produttività determinato dal lavoro agile, certificato nel corso di una conferenza dei dirigenti di qualche mese fa e comunicato alle OO.SS., avrebbe fatto capire che il lavoro agile non è “vacanza”, come qualche vecchio trombone con la testa nell’800 ancora pensa, ma una nuova e moderna forma di organizzazione del lavoro, in grado di soddisfare lavoratori e datori. Pensavamo che la disastrosa situazione logistica che, a distanza di anni, vede ancora il Ministero privo del quinto piano di via Flavia e privo della sede di via San Nicola da Tolentino avrebbe indotto a miti consigli. Dobbiamo constatare di aver sbagliato di grosso. Ieri ci è stata presentata una ipotesi di regolamento del lavoro agile, senza alcuna possibilità di modifica, che prevede: MASSIMO 7 giorni al mese di lavoro agile per tutti con l’obbligo di assicurarne almeno 15 in presenza.

ALMENO 6 ore di contattabilità; nessuna possibilità di ampliamento di giorni per lavoratori gravemente malati, genitori con figli minori, pendolari. Il Ministero del Lavoro smette di essere anche delle Politiche Sociali e se ne frega del benessere organizzativo dei suoi dipendenti, lanciando un segnale ben preciso: si torna tutti in presenza e basta. Un segnale retrivo, nonostante il lavoro agile sia stato un beneficio anche e soprattutto per l’Amministrazione, in termini di produttività, minor numero di assenze e risparmi economici, che riporta indietro di anni il Ministero e che lo rende ancora meno appetibile ai tanti giovani che si affacciano al mondo del lavoro pubblico e che potrebbero valutare anche di andare verso Amministrazioni più moderne e non ancorate a logiche ammuffite e stantie. Abbiamo scritto alla Ministra del Lavoro, chiedendole un incontro urgente, perché sappia ciò che accade nella sua Amministrazione. Non sarà l’unico passo. Intendiamo rendere pubblica questa vicenda, perché la riteniamo vergognosa e inaccettabile. Valuteremo, per questo, anche di avviare ulteriori iniziative di mobilitazione del personale.

FP CGIL                                CISL FP                   UIL PA
Matteo Ariano                    Michele Cavo        Bruno Di Cuia
Francesca Valentini          Marco Sozzi          Orlando Grimaldi
                                                                                Ilaria Casali

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