Sanità: Fp Cgil, risorse a dipartimenti salute mentale, sosteniamo appello 91 direttori

12 Gennaio 2023

Garantire la salute psicofisica delle persone è un dovere dello Stato che i governi negli ultimi 20 anni stanno eludendo. Come Fp Cgil ci siamo mobilitati in questi mesi sia per garantire assunzioni, contratti e adeguati finanziamenti per il Fondo sanitario nazionale, sia per contrastare la dismissione degli investimenti pubblici sul benessere psicologico che è parte fondamentale del sistema salute. Continueremo la nostra mobilitazione e sosteniamo la denuncia dei Direttori dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm)”. Così la Funzione Pubblica Cgil, in rappresentanza di operatori e cittadini, sostiene la lettera appello per chiedere ‘iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei Dsm, sempre più sfilacciata’, firmata da 91 direttori dei Dipartimenti di salute mentale e rivolta, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Accogliamo la ‘sofferta’ sollecitazione dei Direttori dei Dsm – sottolinea la Fp Cgil – e ne condividiamo le motivazioni etiche e culturali. Il governo non può ignorare l’allarme lanciato negli ultimi anni dagli studenti e dalle loro famiglie che, attanagliati dall’instabilità sociale ed economica, aggravate dalla pandemia, chiedono a gran voce il potenziamento dei servizi pubblici per la tutela della salute psichica. Le risposte sino ad ora adottate con le politiche dei bonus sono parziali, transitorie e non vanno incontro alle esigenze strutturali dei Dipartimenti, al contrario distraggono risorse dal pubblico verso il privato”.

Per la Fp Cgil, “così come sottolineato nella lettera dei Direttori, serve un piano straordinario di assunzioni per articolare risposte di salute di prossimità, a partire dalle scuole e dalle università, dai luoghi dove la gente vive e lavora. Sono necessarie risorse economiche e di personale per la presa in carico, la prevenzione, la cura e la riabilitazione della cittadinanza. I servizi di salute mentale sono un patrimonio che abbiamo conquistato come bene primario del paese, smantellarlo significherebbe minare la spina dorsale delle nostre comunità. Ragioni per le quali continueremo la nostra mobilitazione e sosteniamo con forza la denuncia dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale”, conclude.

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