MIC – Confronto sulla ripartizione FRD 2023: continuano le polemiche strumentali. Invece a noi interessano i fatti

18 Gennaio 2023

Ieri abbiamo avuto una riunione molto tesa che aveva all’ordine del giorno la proposta dell’amministrazione sulla ripartizione del Fondo 2023, comprendente al suo interno lo stanziamento per le progressioni economiche.

La proposta di ripartizione del Fondo è stata presentata dal Direttore Generale del Bilancio che ha motivato ampiamente la scelta dell’amministrazione, per quanto riguarda la questione delle progressioni economiche, nel seguente modo:

  • si preferisce lavorare sullo stanziamento in conto competenza 2023 in quanto l’utilizzo dell’accantonamento 2022, ancorché secondo lo stesso legittimo, potrebbe mettere a rischio di rilievo l’accordo da parte degli organi di controllo. Noi nei nostri comunicati abbiamo espresso esattamente la stessa preoccupazione;

  • lo stanziamento dei 10 milioni di euro è sufficiente a garantire il differenziale stipendiale alla metà del personale avente diritto alla progressione. Viceversa utilizzare lo stanziamento dei 9 milioni garantirebbe la progressione a circa il 38% del personale;

  • risulta acclarato che il limite massimo di progressioni annualmente esigibili non possa superare il 50% del personale;

  • in questo contesto fare due progressioni nello stesso anno risulterebbe assolutamente rischioso sia per le tempistiche che in riferimento ad un tentativo di superare la percentuale del 50%. Per cui, aggiungiamo noi, ammesso che si riesca a fare la seconda progressione, la stessa non potrebbe superare il 12 % del personale.

Queste sono le posizioni espresse dall’amministrazione che noi ragionevolmente abbiamo dichiarato di condividere. Salvo poi trovarci messi all’indice da un indecente comunicato a firma congiunta CISL – FLP che ci accusa di volere un accordo al ribasso additandoci, insieme alle altre sigle che avevano espresso perplessità sulla loro proposta, ai lavoratori. Noi registriamo con vero dispiacere l’abbandono, da parte dei colleghi della CISL, dell’unità di intenti tra i sindacati confederali e l’avvicinamento alle logiche del sindacalismo autonomo.

Ma ognuno si assume le responsabilità delle proprie scelte e noi ci assumiamo la responsabilità di sottolineare che l’accordo che ieri ci è stato proposto ieri, per la parte relativa alla ripartizione delle quote economiche del Fondo, è il migliore possibile e consente di abbreviare al massimo possibile il percorso. E casomai l’accordo al ribasso lo hanno proposto la CISL e la FLP, visto che consentirebbe la progressione ad una percentuale sensibilmente inferiore.

Infine rileviamo che proprio la discussione sul tavolo ha fatto emergere l’impercorribilità di una proposta, tant’è che alla fine chi l’aveva avanzata ha dichiarato di ritirarla.

Ma, anche a differenza di quanto strombazzato strumentalmente, ancora la vicenda non è giunta alla sua conclusione: lo sarà venerdì, visto che qualcuno ha sollecitato l’intervento della politica che dovrebbe “convincere” gli organi di controllo a non frapporre ostacoli all’immaginifico percorso.

Staremo a vedere e certo non ci facciamo intimidire.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIC

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