Giustizia – Nota unitaria CGIL CISL e UIL su UNEP

01 Marzo 2023

Al Capo di Gabinetto

Dott. Alberto Rizzo

Al Dott. Gaetano Campo

Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Al Dott. Lucio Beretta

Direttore Generale del personale e della formazione


Da molti anni richiediamo con forza la modernizzazione dell’UNEP, con l’introduzione della telematica e l’inserimento di quell’ufficio nel PCT, come elemento imprescindibile sia per l’efficienza del servizio che per lo stesso futuro professionale della figura dell’ufficiale giudiziario.
Il PNRR ha dettato degli obiettivi precisi anche nel settore Giustizia e la riforma Cartabia costituisce una delle tappe di questo percorso.

Pur tuttavia non possiamo non constatare che la brusca anticipazione di quattro mesi dell’entrata in vigore della nuova normativa certamente genererà serie problematiche, come osservato anche da ampi settori della Magistratura e dell’Avvocatura.
Per quanto riguarda lo specifico contesto dell’UNEP ne evidenziamo alcune.
La riforma dell’art. 492 bis del codice di procedura civile (ricerca con modalità telematica dei beni da pignorare) costituisce un elemento fondamentale di efficientamento del servizio di recupero del credito. La novella attribuisce un ruolo centrale all’ufficiale giudiziario, ma ad oggi mancano alcuni elementi indispensabili alla sua applicazione. Il sistema informatico in uso agli uffici NEP (sistema GSU-Web) contiene una funzionalità specifica necessaria all’implementazione del servizio già pronta all’uso, ma che non è stata ancora attivata, in quanto in attesa di specifica autorizzazione ministeriale. Inoltre, non ci risulta sia stato definito alcun protocollo operativo con l’Agenzia delle Entrate per l’interscambio delle comunicazioni. Ad oggi, inoltre, nessuna istruzione è stata diramata
dal Ministero della Giustizia agli uffici periferici relativamente alle modalità di acquisizione delle richieste da parte dell’utenza e al regime di tassazione degli atti.
Altro aspetto problematico concerne l’art. 149 bis, che impone anche all’ufficiale giudiziario di procedere alla notifica a mezzo di SERT o PEC quando il destinatario sia un soggetto per il quale la legge prevede l’obbligo di munirsi di un indirizzo PEC. Pure in questo caso la mancanza di un necessario atto applicativo (decreto ministeriale) impedisce il concreto funzionamento del servizio. Tale circostanza è uno degli elementi ostativi anche alla piena telematizzazione delle richieste di notifica e di esecuzione, che ancora oggi devono essere fisicamente presentate allo sportello in forma cartacea.

Anche sotto l’aspetto dei pagamenti telematici si segnalano gravi ritardi. La normativa (art. 197) impone che le spettanze siano corrisposte all’UNEP tramite la piattaforma tecnologica PagoPa, ma ad oggi è stato effettuato solo un test con esito positivo presso la sede di Milano e il servizio è lungi dall’essere operativo su tutto il territorio nazionale.
Tale congerie di situazioni pone gli uffici in gravi ambasce e il personale ha manifestato disorientamento, avanzando forti critiche per la situazione generatasi, che esporrà gli operatori alla giustificata indignazione di cittadini che vedono inesigibili servizi e diritti garantiti dalla legge.

In questo contesto di grande cambiamento, va lamentata l’assoluta assenza di un percorso di formazione del personale sulle innovazioni in corso. L’implementazione di importanti riforme non può essere lasciata al volontarismo generoso del personale nell’autoformazione e nella ricerca empirica delle soluzioni ai problemi che emergono.
Tutte queste argomentazioni portano, dunque, a considerare che l’anticipazione dell’entrata in vigore della Riforma sia stato un errore e fanno emergere l’assoluta ed inderogabile necessità di lavorare alacremente e senza sosta nei prossimi mesi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti.

FP CGIL     CISL FP    UIL PA

Russo          Marra      Amoroso

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