Min.Difesa – Aggiornamento situazione per i lavoratori civili

06 Marzo 2023

Nelle scorse settimane la Marina Militare dell’Arsenale di Taranto ha promosso un’azione disciplinare nei confronti delle RSU e dei delegati sindacali di FP CGIL – CISL FP e UIL PA, ritenuti colpevoli di aver difeso una lavoratrice sul luogo di lavoro nell’esercizio delle funzioni e delle prerogative sindacali fissate e tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori per mezzo della legge n. 300 del 20 maggio 1970. Una iniziativa violenta, autoritaria e inappropriata adottata – a giudizio delle scriventi – contro chi rappresenta e tutela la libertà e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori anche nei luoghi di lavoro del Ministero della Difesa. Ove a ben vedere, e a giudicare dai fatti accaduti, v’è forse maggior bisogno di praticare sana democrazia e tutela dei diritti dei dipendenti civili. Ma ancora più grave, se possibile, è stato l’agire in assoluta continuità della direzione generale del personale civile che, senza ulteriore indugio e in spregio alle citate norme costituzionali e di legge, ha inteso subito istruire e formalizzare i procedimenti disciplinari individuali a carico delle RSU e dei delegati sindacali locali. Peraltro smentendo pure se stessa, quando intervenendo su analogo precedente accaduto 5 anni fa ebbe giustamente a chiarire che… “l’attività del rappresentante sindacale è espressione di una libertà garantita dalla Costituzione, art. 39, ed in quanto diretta alla tutela di interessi collettivi dei lavoratori, contrapposti a quelli del datore di lavoro non può essere subordinata alla volontà di quest’ultimo, escludendo la responsabilità del rappresentante sindacale nell’esercizio delle prerogative sindacali”. Come non pensare, quindi, ad una precisa volontà di attaccare il Sindacato se l’intenzione è stata palesemente quella di colpire le RSU regolarmente elette dalle lavoratrici e dai lavoratori, e le delegate e delegati delle organizzazioni sindacali locali proprio nell’esercizio di quelle prerogative sindacali che Persociv difendeva qualche anno fa. Il che, evidentemente, ci riporta ai modi autoritari e alla pratica distorta e inconcludente delle relazioni sindacali fin qui registrata in seno alla Difesa, peraltro già partecipata al vertice politico del ministero che, a giudizio delle scriventi, da almeno 6 mesi a questa parte sta caratterizzando in particolare l’agire dei dirigenti che operano nella predetta Direzione generale – la quale peraltro non ha mai risposto alle lettere e alle sollecitazioni avanzate dal Sindacato confederale – come da ultimo prova anche la unilaterale decisione di chiudere il confronto in atto sulla circolare che regola l’orario di lavoro del personale turnista. Un atteggiamento irrazionalmente ostile verso il Sindacato e le istanze avanzate dal personale civile, mantenuto in assoluta distonia con lo spirito positivo che invece ha ispirato le parti nella costruzione del nuovo sistema di relazioni sindacali collocato nell’ambito del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Comportamenti che stanno recando imbarazzo e notevoli ripercussioni tra e sui lavoratori, per l’impossibilità di poter fruire dal 2017 di un sistema di mobilità che consenta loro di assecondare i bisogni e le esigenze personali e famigliari, e anche per la ritardata attuazione del nuovo ordinamento professionale, che dovrà regolare anche le progressioni tra le aree. Condotta che ha costretto le scriventi organizzazioni sindacali confederali a reagire con forza per mezzo delle diffide a procedere inoltrate per competenza al Ministro Crosetto nei giorni scorsi, sia sui procedimenti disciplinari avviati nei confronti dei nostri delegati e RSU di Taranto, che sulla chiusura della discussione in atto sulla predetta circolare turnisti. Questa la situazione allo stato attuale, che è ormai evidentemente compromessa e non più obiettivamente sanabile dal nostro punto di vista con l’attuale dirigenza di Persociv, e tale presumibilmente rimarrà – al netto delle iniziative sindacali che il sindacato confederale deciderà di mettere in campo a sostegno delle ragioni dei lavoratori – finché chi ha la responsabilità politica del dicastero non avvertirà l’esigenza di esercitare fino in fondo le proprie funzioni promuovendo un azione di rinnovamento dell’attuale quadro dirigenziale, teso a rimuovere tutti quegli ostacoli che attualmente si frappongono all’espletamento delle ordinarie attività istituzionali che devono garantire una buona amministrazione e gestione del personale civile, e alla pratica di un corretto sistema di relazioni sindacali, innovato dal nuovo Contratto di Comparto. Lunedì prossimo incontreremo per la prima volta il Ministro Crosetto e il Sottosegretario delegato, dall’esito di quella riunione e dai successivi atti di questo vertice politico capiremo se il Sindacato e i lavoratori rappresentati avranno voce e spazi di democratica discussione nell’individuazione e successiva adozione delle misure ritenute indispensabili a garantire subito il rispetto della loro dignità e dei loro diritti, e a delineare prospettive certe per il futuro dell’occupazione pubblica nel ministero della difesa. Vi aggiorneremo all’esito dell’incontro. 

FP CGIL                   CISL FP           UIL PA

Francesco Quinti     Massimo Ferri  Carmela Cilento

Roberto De Cesaris Franco Volpi

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