Osservatorio sicurezza esercenti professioni sanitarie e sociosanitarie, presentata relazione al Parlamento

24 Marzo 2023

Per contrastare gli episodi di violenza e aggressione nei confronti del personale sanitario e sociosanitario è stata adottata la legge 14 agosto 2020, n. 113, che ha previsto anche l’istituzione di un apposito Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS), con l’obiettivo di monitorare gli episodi di violenza e gli eventi sentinella, promuovere studi e analisi per elaborare proposte con lo scopo di ridurre i fattori di rischio, monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione, promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza e lo svolgimento di corsi di formazione per il personale anche al fine di migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti.

L’Osservatorio è stato istituito presso il Ministero della salute in data 13 gennaio 2022 e coinvolge tutte le istituzioni ed organizzazioni interessate tra le quali il ministero della Salute, Agenas, le Regioni oltre che alle organizzazioni di settore, ordini e sindacati. Per la FP CGIL è presente al tavolo dell’osservatorio la Segretaria Nazionale, Barbara Francavilla.

Lo scorso 20 marzo è stata presentata al Parlamento la prima relazione sull’attività realizzata dallo stesso Osservatorio. La relazione mette in luce un quadro molto articolato e complesso della situazione del nostro Paese relativamente al fenomeno degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari ed emerge chiaramente che ad un maggior numero di segnalazioni non corrisponde una più alta incidenza di aggressioni in quel determinato contesto territoriale, piuttosto una specifica attenzione al monitoraggio del fenomeno. Da qui la necessità di diffondere maggiormente tra gli operatori la cultura della segnalazione, a prescindere dalla gravità dell’evento in sé, riducendo, di conseguenza, il fenomeno della sottostima degli eventi.

Altro problema messo in risalto dalla relazione riguarda il problema dei flussi di dati difformi tra regioni in quanto la raccolta avviene con modalità differenziate con la conseguenza che i risultati non sono confrontabili. Nonostante questo, dai dati raccolti si evince che la forma più comune di violenza è costituita dall’aggressione verbale mentre gli altri tipi di violenza riportati sono costituiti da minacce verbali, attacchi fisici, abuso sessuale (molestia e violenza), molestia etnica, diffamazione, mobbing, bullismo, comportamento intimidatorio e molestia razziale.

Da qui la necessità di mettere in atto varie strategie tra le quali: affrontare la carenza di personale, ritenuta oggi una delle principali cause dei disservizi in sanità e dei possibili conseguenti episodi di aggressione; implementare la formazione (ECM e non), mirata al potenziamento delle competenze degli operatori stessi; la messa in atto di campagne informative rivolte sia agli operatori sanitari sia alla cittadinanza; la valorizzazione del lavoro in équipe, come strumento di dissuasione e di gestione delle condizioni di rischio, evitando il lavoro in forma individuale.

Contestualmente si è ribadita la necessità di stabilire procedure per rendere sicura anche l’assistenza domiciliare prevedendo, per esempio, la comunicazione a un secondo operatore dei movimenti per una facile localizzazione.

Tra gli obiettivi per il 2023 dell’Osservatorio emerge la necessità di individuare e diffondere le cosiddette buone pratiche, anche in materia di comunicazione e di gestione psicologica della fase post aggressione a sostegno del singolo e del gruppo di operatori coinvolti, anche mettendo in atto quanto previsto dalla Raccomandazione n. 8 emanata nel 2007 dal Ministero della Salute. Si tratta di una raccomandazione che dovrà essere aggiornata nei tempi più brevi possibili, ma già oggi prevede la messa in atto di un programma di prevenzione della violenza che, se le Direzioni Aziendali decideranno di non utilizzare, dovranno comunque predisporre una propria procedura per prevenire atti di violenza a danno degli operatori.

Indispensabile, dunque, in questa fase storica, la verifica e la eventuale richiesta di applicazione di tutte le raccomandazioni previste dalle attuali normative e raccomandazioni.

Giancarlo Go’
Area Sanità e SSAEP Fp Cgil

 

Stop! Aggressioni al personale sanitario e sociosanitario

 

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