Inps – Medici, professionisti, dirigenti – sul CCNI 2023 serve un confronto reale!

18 Ottobre 2023

MEDICI, PROFESSIONISTI, DIRIGENTI

CCNI 2023: IL CONFRONTO SIA REALE!

Si è svolto ieri pomeriggio il primo incontro sindacale per il CCNI 2023 di dirigenti, medici e professionisti dell’Istituto. La convocazione da parte dell’Amministrazione è giunta dopo la chiusura degli integrativi del 2022, nel tentativo di ripristinare il fisiologico ciclo della contrattazione.

Proprio per questo, in apertura dei lavori, come FP CGIL abbiamo ribadito l’importanza di rendere lo scambio tra le parti un confronto effettivo, sul metodo e sul merito, per evitare di svuotare di significato il fulcro stesso delle relazioni sindacali. La contrattazione integrativa non è e non può essere considerata un esercizio burocratico, da realizzare a consuntivo delle attività. È, semmai, lo strumento principe della valorizzazione professionale dell’Istituto. Proprio per questa ragione abbiamo evidenziato come sussistano delle anomalie evidenti.

MEDICI

Con riferimento al personale medico abbiamo più volte denunciato l’asimmetria esistente: da un lato aumentano i carichi lavorativi, dall’altro diminuiscono le retribuzioni. C’è uno sbilanciamento incomprensibile e controproducente per tutta la macchina amministrativa. Uno sbilanciamento inaccettabile che corrisponde a un impoverimento vero, reale di un’intera categoria dedita alla missione assolta da INPS e che ha visto nell’ultimo anno peggiorare la propria condizione economica.

I medici dell’Istituto rimangono gli unici medici pubblici a non aver regolamentato l’attività intramoenia con la relativa indennità di esclusività malgrado essa sia stata già definita nel 2010 con un atto rimasto lettera morta. Ricordiamo che già allora l’Amministrazione trovò le risorse nel proprio bilancio. Analogamente il carico di competenze acquisite (commissioni MEF) può essere giustificato solo se l’ente pretende risorse per questa attività e destina almeno parte di esse alla crescita economica dei medici in servizio (fu fatto per l’invalidità civile perché oggi non è possibile?).

Forse non risulta chiaro: siamo di fronte a una categoria che sta vedendo peggiorare la propria condizione di anno in anno. Il momento per intervenire è adesso.

A margine della riunione abbiamo chiesto che l’assunzione di nuovi medici di I° livello venga preceduta da una mobilità per i colleghi già di ruolo, in analogia con quanto fatto per il comparto.

PROFESSIONISTI

Abbiamo ribadito l’importanza di attivare con urgenza tavoli tecnici che preparino i lavori alla redazione del CCNI 2023, con particolare riferimento a due temi che riteniamo essenziale affrontare: la revisione del sistema delle maggiorazioni sulla retribuzione di risultato e la rivisitazione della disciplina attinente l’indennità di mobilità. Sono i primi temi su cui discutere per cominciare ad adeguare l’articolato contrattuale alle effettive e mutate esigenze dei professionisti dell’Istituto.

Abbiamo inoltre ribadito – anche con riferimento al tema della distribuzione della retribuzione di risultato – l’urgenza di mettere mano al sistema di valutazione dei professionisti, posto che, come più volte riconosciuto dalla stessa Amministrazione, il sistema vigente risulta del tutto inidoneo a cogliere la complessità delle prestazioni richieste ai professionisti INPS. Ciò, tanto più alla luce delle tantissime novità legislative intervenute negli ultimi anni, alcune delle quali con un forte impatto sulla stessa organizzazione del lavoro dei professionisti e del personale amministrativo che con gli stessi lavora (es. processo telematico).

DIRIGENTI

In relazione al CCNI relativo ai dirigenti INPS, abbiamo manifestato la fondamentale necessità di operare per una revisione dell’attuale impianto anti-corruzione. Il sistema in vigore genera incertezza e la rotazione integrale si dimostra non elemento di garanzia, ma parte disfunzionale di un processo che non consente la crescita di professionalità in ambito dirigenziale. Una crescita, peraltro, che va codificata con percorsi lineari e meno arbitrari: una maggiore trasparenza in merito ai criteri che consentono la valorizzazione in INPS dovrebbe rappresentare, in primo luogo per l’Amministrazione, un elemento imprescindibile in sede di confronto. Riteniamo, in tal senso, che l’Istituto abbia una vocazione chiara, quella che lo porta a essere ente di prossimità: questo si deve tradurre anche in un indirizzo che miri a incentivare la presenza sul territorio, indirizzo che non abbiamo registrato negli integrativi precedenti.

Infine, stante l’esigenza di avere linee chiare e criteri oggettivi anche in termini di premialità di produzione, abbiamo rappresentato due esigenze: la prima è di valutare il reassesment e di verificare se non sia il caso di intervenire con elementi di manutenzione, considerato il lasso temporale intercorso e le diverse rimostranze registrate da più parti; inoltre abbiamo sollecitato ad avere in sede sindacale un costante confronto con la Pianificazione di gestione. È fondamentale monitorare l’andamento produttivo in un’ottica di sana programmazione, anche per avere una rappresentazione delle performance che non risulti calata dall’alto, ma che recepisca elementi migliorativi e di perfezionamento che solo il confronto fra le parti può determinare.

Se l’Amministrazione manifesterà in tal senso la volontà di compiere un percorso condiviso, saremo – come sempre – interlocutori interessati e propositivi. Altrimenti, lo scriviamo chiaramente in apertura dei lavori, il nostro giudizio critico sarà severo, con tutte le conseguenze del caso.

Roma, 17/10/2023

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

Fabrizio Ottavi

Francesco Reali

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto