07 Febbraio 2024
Roma, 7 feb – “I dati contenuti nel rapporto Svimez-Save the children confermano quanto stiamo sostenendo da tempo: il Servizio sanitario nazionale, quale strumento di garanzia universale del diritto costituzionale alla salute per tutte le cittadine e i cittadini, è in una situazione di gravissimo pericolo. Lo stiamo perdendo. E la scelta scellerata del Governo di procedere in direzione dell’autonomia differenziata rischia di essere il definitivo colpo di grazia”.
Lo scrive in una nota il segretario nazionale di Fp Cgil, Michele Vannini.
“La fotografia che emerge è limpida, nella sua drammaticità. Basterebbe solo un dato: in un contesto in cui continua a crescere il numero di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, la percentuale di famiglie in povertà sanitaria risulta essere il doppio nelle regioni del sud (8%) rispetto a quelle del nord-est del nostro paese (4%). Così come altrettanto drammatico – osserva Vannini – è il dato che emerge in relazione all’aspettativa di vita derivante dalle diverse opportunità in termini di accesso alla prevenzione, ad esempio dei tumori. Questa situazione deriva, oltre che dal processo di storico definanziamento, anche dal fallimento sostanziale della misura dei piani di rientro che, lungi dal produrre efficientamento a favore dei cittadini, hanno in realtà avuto come effetto principale quello di allargare i divari territoriali, sia in termini di accesso alle prestazioni, ma anche in tema di dotazioni dei professionisti sanitari e delle risorse destinate a incentivare un personale sempre più in fuga”.
“Se a questo si dovessero aggiungere gli ulteriori elementi di differenziazione previsti dall’autonomia differenziata, anche in termini di trattamenti previsti per il personale e di accesso alle scuole di specializzazione, ad esempio, sarebbe il disastro. Per questo – conclude – bisogna cambiare strada: perché al di là dei proclami della propaganda sul valore della ‘nazione’, in realtà si sta progettando un Paese più ingiusto, più diseguale, in cui chi ha di meno è lasciato solo con le proprie difficoltà. Per tale motivo la mobilitazione sulla necessità di applicare la nostra Costituzione, a partire dall’art. 32 sul diritto alla salute, deve proseguire diventando via via sempre più una mobilitazione di massa”.