INPS Fp Cgil – Richiesta attivazione cambio profilo per SST

09 Febbraio 2024

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

Al Direttore Centrale Tecnologia, Informatica e Innovazione

Dott. Massimiliano D’Angelo

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Richiesta attivazione cambio profilo

Lo abbiamo detto di fronte al Direttore Generale in occasione del confronto del 30 novembre, l’abbiamo ribadito alla Commissaria Micaela Gelera e, ancora, in sede di definizione del Piano triennale dei Fabbisogni: la coperta è corta, i pensionamenti all’orizzonte sono tanti e l’INPS ha necessità di assumere se non vuole pregiudicare l’imprescindibile servizio fornito alla cittadinanza. È un dato di fatto che l’Amministrazione non può ignorare, è un’esigenza che investe tutte le professionalità, sempre che si tenga al rapporto con la cittadinanza.

Tra i vari ruoli in grave sofferenza c’è sicuramente quello del personale addetto al Supporto Tecnologico Territoriale, incardinato dal 2022 nella DCTII. Mentre l’Istituto, infatti, sta correndo a passo spedito verso una piena digitalizzazione dei servizi, mentre la macchina organizzativa dell’INPS ha metabolizzato ampi processi di cambiamento con il lavoro agile, la prima linea rispetto alla risoluzione delle criticità informatiche resta appannaggio degli ex GAI, cui sono ancora oggi affidati compiti territoriali essenziali: dalla rilevazione del fabbisogno di dotazioni informatiche al supporto di secondo livello sui malfunzionamenti non risolvibili dall’help desk, sino al sostegno ai colleghi per ogni difficoltà sui sistemi.

Come spesso accade, a una ridefinizione del ruolo che aumenta le attribuzioni non corrisponde però un incremento del personale destinato alle stesse attività: la possibilità per quei colleghi che svolgono queste attività di cambiare profilo da amministrativo a informatico risulta da troppo tempo congelata; stesso si dica sulle assunzioni, ancora ferme al palo. A zero immissioni non corrisponde un saldo neutrale, stante l’uscita di lavoratrici e lavoratori dotati di competenze e professionalità rodate nel tempo.

Tutto questo, lo ribadiamo, non è soltanto una spada di Damocle sull’efficienza dell’Istituto, perché anche non decidere è una scelta. È in stridente contrasto con la linea adottata da INPS: si progetta l’automazione nell’erogazione delle prestazioni ma non si pensa a chi, parallelamente e pragmaticamente, configura e predispone gli strumenti di lavoro. I colleghi sono sempre di meno.

Questo importante servizio di secondo livello deve essere presidiato da personale in possesso di conoscenze specifiche e senso di appartenenza all’Istituto, stante anche i rapporti con amministrazioni esterne. Sarebbe un azzardo e un salto nel buio anche solo ipotizzare di poterlo appaltare all’esterno.

Se si vuole dare un segnale di attenzione, la via è una, e la presente istanza va in questa direzione: nell’attesa di un concorso specifico, chiediamo l’apertura di un bando per cambio profilo, una mobilità orizzontale che consenta ai colleghi interessati di potersi mettere alla prova in un nuovo ruolo.

In attesa di riscontro,

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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