Min. Interno, Commissioni – Troppo tardi, troppo poco. La mobilitazione dei lavoratori del sistema Asilo prosegue

22 Marzo 2024

Il 12 marzo 2024 è pervenuta alle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale una circolare da parte della Commissione Nazionale per il diritto di Asilo avente per oggetto gli indirizzi per l’attuazione di una precedente direttiva del Ministro dell’Interno intitolata “Rafforzamento e coordinamento delle attività delle Commissioni e Sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale”.

Con essa non soltanto si sollecitano, per l’ennesima volta, i collegi territoriali a conseguire un notevole incremento dell’attività decisionale, invocando l’applicazione di un non meglio specificato canone di concentrazione, si richiede altresì di porre in essere tutti i passaggi in cui è articolata la procedura di esame delle domande di asilo entro le 24 ore successive all’ascolto dei richiedenti protezione internazionale a prescindere dal tipo di esame – in modalità ordinaria, accelerata o prioritaria – dell’istanza in questione.

Si tratta di una richiesta irrealistica, che non tiene conto dei diritti fondamentali che sono alla base delle procedure di asilo e dei diritti dei lavoratori del sistema asilo e che appare ancor più assurda perché avanzata nella piena consapevolezza dell’inadeguatezza della strumentazione tecnica messa a disposizione degli uffici (applicativo Vestanet) e, soprattutto, delle gravi carenze di organico che affliggono le Commissioni territoriali: è la stessa circolare, infatti, a prevedere che i suddetti risultati siano conseguiti nelle more del piano di rafforzamento del sistema asilo.

Senonché, proprio le modalità con cui questo rafforzamento è perseguito continuano a non fornire risposta alle concrete necessità del sistema asilo. La persistente carenza di personale non permette il conseguimento degli obiettivi previsti e al momento la richiesta di incrementare il numero di audizioni e decretazione sta creando uno stato di forte malcontento e stress lavorativo.

Da mesi i lavoratori delle Commissioni hanno chiesto un rafforzamento dell’organico, con un incremento del personale di supporto amministrativo necessario allo svolgimento di quelle incombenze procedurali che esulano dall’attività istruttoria in senso stretto ma sono altrettanto importanti per la celere conclusione dei procedimenti amministrativi e finalmente a breve avremo una assegnazione di 60 assistenti amministrativi, numero importante ma non sufficiente alle necessità in carico a tutte le commissioni.

L’Amministrazione insiste pervicacemente nel perseguire quanto previsto dalla legge di conversione del c.d. Decreto Cutro nella parte in cui prevede che le funzioni istruttorie all’interno delle Commissioni territoriali, prima riservate ai Funzionari altamente qualificati a tale scopo assunti e formati, possano oggi essere svolte da qualsiasi Funzionario in servizio presso il Ministero dell’Interno purché “appositamente formato”.

Come abbiamo già avuto modo di comunicare, la formazione necessaria per conoscere e decidere dei bisogni di protezione internazionale non può essere apposita ma deve essere adeguata e purtroppo i nuovi colleghi, selezionati mediante un concorso generalista, accessibile anche a persone prive di qualsiasi competenza giuridica o di conoscenza delle lingue straniere, non soddisfano questi requisiti né l’appena accennata attività di formazione prevista può sopperire a tali mancanze.

Oggi, a circa un mese dal loro ingresso nei collegi territoriali, queste nostre previsioni sono state pienamente confermate e a pagarne le spese sono stati proprio alcuni dei colleghi neo-assunti i quali, catapultati in un contesto lavorativo a loro del tutto ignoto e frustrati dalla difficoltà di svolgere un compito del quale hanno percepito immediatamente l’importanza, hanno preferito rassegnare le dimissioni. Chi ha accettato, ha iniziato un primo corso di formazione e, stando alle indicazioni che verbalmente giungono dalla Commissione Nazionale per il diritto d’asilo ai Presidenti dei collegi territoriali, non appena questo primo corso terminerà (il 22 marzo, dopo circa 10 giorni di formazione on line) potranno già iniziare a svolgere attività istruttoria senza alcuna formazione sulle tecniche di intervista e la valutazione degli elementi di prova relativi all’istanza di protezione internazionale.

Un simile approccio non potrà che incidere negativamente sull’accuratezza dell’elaborazione dei decreti ed esporrà l’amministrazione a migliaia di ricorsi giurisdizionali dall’esito quantomeno incerto.

Alla luce di tutto questo appare contradditoria la richiesta rivolta ai funzionari istruttori altamente qualificati di comunicare la propria disponibilità a collaborare alla redazione di una Rassegna Giurisprudenziale a cura della stessa Commissione Nazionale e ad individuare dei referenti nazionali in specifici topic per prendere parte a gruppi di lavoro promossi dall’EUAA e composti da omologhi degli altri Paesi europei. Ci chiediamo che senso abbia promuovere iniziative finalizzate al miglioramento della qualità dei processi decisionali se al contempo si pretende un numero di decisioni incompatibile col rispetto delle regole procedurali e dei diritti delle persone. Per questo motivo molti funzionari hanno dichiarato la loro indisponibilità a collaborare alla redazione di una Rassegna Giurisprudenziale. Non vogliamo, invece, che il sistema asilo sia tagliato fuori da opportunità di formazione professionale e di confronto con gli altri Paesi che compongono il Sistema Europeo Comune di asilo e per questo riteniamo importante aderire all’iniziativa EUAA, ma deve essere altrettanto chiaro che l’isolamento del nostro sistema nazionale di asilo è già un dato di fatto e che a provocarlo sono le scelte incomprensibili e controproducenti che il governo sta ottusamente portando avanti.

Con spirito di collaborazione e nel rispetto di corrette relazioni sindacali apprezziamo la disponibilità dell’amministrazione che ha avviato un piano di mobilità per le commissioni ed ha ripristinato lo smart working a partire dal mese di aprile, ma riteniamo che sia opportuna una attenta analisi delle singole criticità presenti nelle differenti realtà territoriali sulle singole tematiche, anche di tipo relazionale all’interno dei diversi collegi ed una piu accurata analisi del processo lavorativo al fine di affrontare il crescente malcontento presente tra i lavoratori delle commissioni e non radicalizzare lo scontro.

Per tutti questi motivi continueremo la mobilitazione con tutti gli strumenti possibili a disposizione coinvolgendo tutti i lavoratori del sistema asilo con ulteriori iniziative a livello locale e nazionali. Ribadiamo che le problematiche che abbiamo evidenziato non si esauriscono in una dimensione meramente amministrativa e, anzi, afferiscono a una più ampia questione di cittadinanza e diritti violati. E sui diritti non arretreremo di un millimetro!

p.la FP CGIL Min. Interno

Adelaide Benvenuto        Antonio Indolfi

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