INPS – Beati gli ultimi?

20 Maggio 2025

Nel lontano 2019 l’INPS riuscì a reclutare circa 3.500 risorse tramite procedura concorsuale: erano i primi “consulenti di protezione sociale”, chiamati a prendere servizio da luglio nelle sedi territoriali di assegnazione.

Il concorso destinato all’assunzione di 967 unità dispiegava così i suoi effetti ben oltre i posti messi a bando, con uno scorrimento integrale della graduatoria

Tuttavia, in relazione alle autorizzazioni pervenute, una parte degli idonei – pur prendendo servizio da subito – fu inquadrata in organico con un contratto a tempo determinato, con la promessa che non appena si fosse dipanata la “matassa” autorizzatoria, il quadro si sarebbe definito in maniera uniforme per tutti.

Ebbene: sono trascorsi sei anni da allora, c’è stata una pandemia in mezzo, numerosi colleghe e colleghi hanno assunto posizioni organizzative ma l’Amministrazione si è sempre ben guardata dal correggere la distorsione originaria. 

La stabilizzazione, avvenuta tra il 15 ottobre e il 15 novembre dello stesso anno, è stata suggellata da una seconda matricola: si è configurata, pertanto, una “nuova” prestazione lavorativa, a dispetto della continuità di servizio offerta dalle funzionarie e dai funzionari e con tutto ciò che ne consegue in termini di calcolo dell’anzianità complessiva.

La prima avvisaglia di pericolo, in tal senso, la denunciammo nel 2022, quando – soli al tavolo – con le ultime progressioni orizzontali del vecchio ordinamento ammonimmo l’Amministrazione circa il rischio di arrecare un pregiudizio a una parte dei consulenti assunti in quella stagione.

L’argomento lo rimettiamo all’ordine del giorno oggi, poiché c’è un segmento della comunità INPS che ancora attende il riconoscimento dei differenziali stipendiali e sarebbe utile sanare, in prospettiva, ogni vulnus

La situazione non può essere elusa: va affrontata una volta e per tutte.

La decorrenza del contratto non può essere a singhiozzo, tanto più che il datore di lavoro stesso ha certificato la trasformazione dell’impiego a tempo indeterminato nelle comunicazioni trasmesse al Ministero del Lavoro (UNILAV). Si abbia, a questo punto, il coraggio di essere coerenti.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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