Intendiamo prendere posizione comune sul DM “Efficientamento” n. 50/2025 e, in particolare, sull’attuazione dello stesso in parecchi territori.
Anzitutto una questione di metodo: durante la riunione di fine gennaio, l’ultima che ci ha visto convocati, si era detto che per il 2025 i progetti erano in fase di elaborazione e sarebbe stata data informativa alle OO.SS. prima dell’invio al Ministero del Lavoro. Questo passaggio non è avvenuto, nonostante le norme del DM abbiano ricadute dirette sull’aspetto economico, sugli obiettivi e sui carichi di lavoro dei dipendenti dell’INL.
Se questo è il modo di procedere, lo riteniamo gravissimo, considerato che in materia di prestazioni dei lavoratori “da efficientare” un passaggio con le OO.SS. è per noi dovuto, da parte dell’Amministrazione.
Nel merito, non comprendiamo affatto il perché di alcune storture e chiediamo si ponga rimedio.
In molti uffici territoriali, i dirigenti stanno provvedendo ad elaborare progetti di efficientamento relativi alla sussidiarietà o collaborazione tra uffici, senza alcun coinvolgimento della RSU di sede.
Purtroppo, l’aver previsto che solo una parte di personale potrà ottenere l’incentivo sta scatenando conflitti e tensioni tra lavoratori. Se, grazie all’impegno di alcuni, tutto l’ufficio raggiunge un obiettivo, è tutto il personale dell’ufficio a dover ricevere le relative somme e non solo alcuni. Sia chiaro che siamo pronti alla mobilitazione su ciascun territorio qualora i dirigenti procedano ad accordi di collaborazione “sotto banco” e senza il coinvolgimento della RSU, i primi rappresentanti dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
Riteniamo che la “sussidiarietà”, peraltro da noi sempre auspicata, se da un lato rappresenti sicuramente un mezzo per equilibrare i carichi di lavoro e sopperire alla cronica carenza di personale in alcune sedi, non debba tuttavia rappresentare uno strumento che possa creare conflitto tra i lavoratori.
In altri termini, ci domandiamo il motivo per il quale se si raggiunge il 5% di ispezioni in più o se si aumenta il tasso di irregolarità per la vigilanza tecnica
saranno tutti i dipendenti a beneficiarne, mentre se i colleghi di un ufficio supportano il carico di lavoro di un altro ufficio, il premio verrà distribuito solo a pochi soggetti coinvolti???
Così facendo non si favorisce l’efficienza dei servizi, ma si alimentano solo divisioni tra lavoratori.
Non viene infatti migliorata la qualità del lavoro, ma si accentuano le diseguaglianze.
Così come sembra francamente assurdo e contrario ad ogni regola che, nei diversi progetti previsti dal DM n. 25/2025, per i dipendenti vengano trattenute le somme per le assenze equiparate alle presenze.
Ancora, non è assolutamente detto che per efficientare l’attività di vigilanza si
debba necessariamente incrementare il numero delle ispezioni.
Si continua ad inseguire la logica del numero di accessi avviati, mentre si potrebbe dare maggior risalto al numero di lavoratori tutelati.
Si potrebbero predisporre progetti che evidenzino il contrasto ai più scellerati fenomeni di irregolarità (caporalato, appalti illeciti/somministrazioni, evasioni e recuperi contributivi, violazioni della normativa in tema di orario di lavoro, corretta applicazione dei contratti collettivi, etc.) o redigere progetti sui risultati dell’attività ispettiva nei settori con maggiori criticità come in agricoltura, logistica, edilizia etc.
Insomma, dovremmo smetterla di prediligere la quantità e orientare ogni sforzo verso un’attività ispettiva più profonda, mettendo al centro di ogni ragionamento la qualità del lavoro ispettivo, intesa come capacità effettiva di garantire tutela e protezione alla parte più debole del rapporto di lavoro, ossia offrire tutela ai lavoratori cosi come impone la mission istituzionale dell’INL.
E allora, come organizzazioni sindacali, chiediamo una riflessione profonda sul modello di lavoro e di efficientamento che vogliamo costruire all’interno dell’INL.
Il miglioramento della funzionalità nei nostri uffici può realizzarsi anche al di fuori di certe logiche divisive per il personale!
Per questi motivi chiediamo che il DM n. 25/2025 venga modificato.
FP CGIL |
UIL PA |
USB PI |
Matteo ARIANO |
Ilaria CASALI |
Giorgio DELL’ERBA |