INTERSINDACALE DEI DIRIGENTI MEDICI, VETERINARI E SANITARI, IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NEL VUOTO ASSOLUTO!

26 Maggio 2025

INTERSINDACALE DEI DIRIGENTI MEDICI, VETERINARI E SANITARI

IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NEL VUOTO ASSOLUTO!

 

L’Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari (Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, Fvm, Uil Fpl Medici e Veterinari) scrive ai Ministeri competenti, alle Regioni e alle Commissioni sanità di Camera e Senato per denunciare l’ostinato immobilismo delle Istituzioni responsabili di fronte alla crisi del SSN, mancano risorse per i servizi, per il personale, per la formazione e per i contratti, ma intanto si finanzia il privato e si esternalizzano i servizi.

 

A chi vuole far credere ai cittadini che la crisi della sanità sia dovuta a mancanza di disponibilità di spesa del Governo vogliamo ricordare che il finanziamento necessario per l’indennità di specificità sanitaria (dovuto e promesso!) e il finanziamento delle specializzazioni sanitarie ammontano solo a circa 70 mln (40+30).

 

Ma pochissimi sanno che il nuovo sistema dispensativo di farmaci ad alto costo e ad alto monitoraggio, che fino a pochi mesi fa era in distribuzione diretta (quindi senza nessun onere a carico dello Stato) e per il tramite dei servizi farmaceutici delle ASL di residenza, d’ora in poi avverrà per il tramite delle farmacie con il cosiddetto “sistema distributivo per conto delle Regioni (DPC)”.

 

Questo nuovo modello di dispensazione costerà alle casse dello Stato la consistente cifra stimata in circa 600 milioni in più. Quindi, quando vuole, il Governo è capace di trovare le risorse per elargire a qualche lobby. I contratti di lavoro del personale sanitario del triennio 2022/24 invece sono scaduti da dicembre 2024 senza mai essere stati negoziati.

 

Per non parlare poi della diagnostica periferica affidata alle farmacie di comunità (programma attuativo della farmacia dei servizi) incentivata con il dichiarato intento di alleggerire il carico di lavoro dei laboratori di analisi pubblici dotati di attrezzature decisamente più affidabili (anche grazie ai fondi del PNRR) a scapito della qualità della diagnosi, con l’aumento della spesa inappropriata indotta, ma a vantaggio ancora una volta delle tasche dei privati farmacisti titolari.

 

A conferma di questa pericolosa deriva verso il privato dell’assistenza territoriale, secondo la Corte dei Conti vi è un forte ritardo nella spesa prevista dalla Missione 6 del PNRR per investimenti in strutture, digitalizzazione e assistenza territoriale, come previsto da DM77/2022.

 

Insomma, si tratta di un vero e proprio attentato al SSN che non può più resistere senza l’adeguamento, sempre promesso e mai realizzato, delle risorse e la soluzione ai problemi evidenziati.

 

Lo abbiamo più volte dichiarato e torniamo a evidenziarlo con forza.

 

La partita in gioco è molto importante e delicata, la tensione tra i professionisti e all’interno della stessa società civile cresce in modo esponenziale.

 

Governo e Regioni devono trovare al più presto soluzioni adeguate in assenza delle quali il Servizio Sanitario Nazionale si svuoterà ulteriormente delle professionalità necessarie e si azzererà a breve il nostro welfare, la tutela delle fasce più fragili della popolazione nonché il diritto alla salute contemplato dalla nostra Costituzione.

 

Il Parlamento vigili!

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