Il 13 maggio scorso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ha approvato il nuovo Piano Strategico ICT 2025-2027, un manifesto sulla “visione dell’innovazione tecnologica e l’evoluzione del sistema informativo dell’Istituto per il triennio”.
Il documento rivolge particolare attenzione agli obiettivi dell’Istituto, “attraverso il miglioramento continuo dei servizi e l’implementazione di tutti gli strumenti necessari per massimizzare il Valore Pubblico”.
Noi che abbiamo a cuore il destino dell’informatica, che condividiamo l’investimento in essa e che consideriamo l’attività svolta dal personale addetto uno dei fiori all’occhiello di questo Ente, non possiamo non rilevare la distanza tra aspettative e realtà.
Sì, perché come già segnalato lo scorso 16 maggio, il malfunzionamento di diversi applicativi sta funestando tanto l’attività di produzione quanto quella della consulenza.
Non sappiamo individuare quale sia l’origine dei problemi, ma è difficile ignorare i continui rallentamenti, in alcuni casi l’impasse totale, cui incappano i funzionari dalle sedi. Ci risulta che perfino un corso formativo sia stato soggetto a rinvio per i guasti registrati sulla piattaforma da illustrare ai colleghi.
Le copiose segnalazioni che ci vengono indirizzate evidenziano lo stress, anzi l’aperta frustrazione, di chi dall’alto è sottoposto a continui moniti dalla dirigenza, dal basso riceve i solleciti dell’utenza.
In quella sottile linea rossa in cui si colloca il personale chiamato a dare risposte al paese non ci sono diserzioni, ma tanta amarezza per l’impossibilità di operare serenamente nelle ore di servizio.
Urge un intervento. E un chiarimento su cosa l’INPS intende fare per evitare nuove criticità.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo