INL, FP CGIL – Incontro su vigilanza e Sicilia

29 Maggio 2025

Nella giornata di ieri abbiamo avuto incontro con l’Amministrazione per discutere degli obiettivi di vigilanza 2025 e del contingente Sicilia.

L’Amministrazione ha evidenziato anzitutto che l’obiettivo generale, assegnato per quest’anno, di centomila ispezioni, è sostanzialmente simile a quello dell’anno precedente, per effetto degli obiettivi previsti dal PNRR. Si tratta, ad ogni modo, di un obiettivo complessivo, che non distingue tra vigilanza del lavoro e vigilanza tecnica e che non ha considerato – a dire dell’Amministrazione – gli obiettivi effettivamente raggiunti da ogni ufficio nell’anno precedente.

L’obiettivo complessivamente assegnato all’ufficio sarà, poi, ripartito da ogni dirigente ai team di vigilanza o in modo individuale a ogni ispettore, anche in relazione alla forza ispettiva disponibile. Gli obiettivi sono stati assegnati sulla base della forza ispettiva – dichiarata da ogni ufficio del territorio – effettivamente in forza alla data del 28 febbraio 2025, al netto delle altre attività svolte. Questo significa che si dovrebbe tener conto anche della cosiddetta percentualizzazione e anche delle altre attività di verifica non ispettive, svolte dal personale ispettivo.

Una novità importante per quest’anno, infatti, è che le verifiche amministrative sui patronati non costituiscono più un mero bonus per l’ufficio, ma uno degli obiettivi assegnati all’ufficio, sebbene ancora al di fuori degli obiettivi di vigilanza. Si tratta di una delle richieste che avevamo presentato lo scorso anno, evidenziando come l’attività di verifica amministrativa sui patronati sia attività lavorativa come le altre, considerando anche l’importante ruolo assegnato all’ispettorato, senza le cui verifiche non è possibile procedere allo sblocco dei pagamenti agli enti di patronato.

L’Amministrazione ha altresì precisato come il numero delle ispezioni da svolgere debba svolgere un ruolo primario nell’assegnazione degli obiettivi non solo perché “ce lo chiede l’Europa”, ma anche per la necessità di mantenere un presidio nei territori. A questo proposito, abbiamo però evidenziato una serie di effetti distorsivi insiti in questo ragionamento: la rincorsa ai numeri ha fatto sì che siano aumentate molto le ispezioni nel terziario (bar, ristoranti, piccoli esercizi

commerciali) mentre siano calati gli accertamenti in materia di orario di lavoro, autotrasporti, lavoratrici madri e pari opportunità e perfino caporalato. Questo lo desumiamo leggendo i dati della Relazione sull’attività di vigilanza del 2024, ed è un dato molto preoccupante che evidenzia quanto noi avevamo già detto più volte: aumentando troppo la quantità delle ispezioni, se ne riduce la qualità.

Il numero delle ispezioni, lo ripetiamo, non può essere l’unico indicatore di presidio del territorio, ma occorre considerare anche il numero dei lavoratori coinvolti dall’accertamento e il tipo di fenomeno che si vuole aggredire, ad esempio. Abbiamo poi chiesto che la prossima programmazione preveda una interlocuzione preventiva coi territori, considerandone le specificità di tipo socioeconomico. In altri termini, se un territorio ha principalmente vocazione agricola, bisognerebbe dare maggiore risalto a quell’aspetto. In questo, le DIL potrebbero avere un ruolo di raccordo e analisi dei dati.

L’Amministrazione ha altresì comunicato che si sta proseguendo nel processo di implementazione degli applicativi informatici e che i ritardi nello sviluppo sono dovuti alla necessità di dare priorità all’introduzione della cosiddetta patente a crediti (voluta da questo Governo con risultati pressoché nulli, aggiungiamo), che ha fatto slittare in avanti gli altri progetti. A tal proposito, abbiamo evidenziato l’importanza di inserire negli applicativi tutti i dati necessari per le statistiche, così che non debbano essere più richiesti agli uffici e che si possa avviare finalmente anche un sistema di gestione e monitoraggio.

A nostra richiesta, siamo stati informati che finalmente si sta predisponendo il capitolato di gara per l’acquisizione di un software per l’elaborazione delle buste paga – utile non solo al personale ispettivo. Dopo anni di nostre richieste in tal senso, chissà che finalmente non si veda la luce su questo…

L’Amministrazione ha anche evidenziato che alcuni uffici territoriali stanno chiedendo l’acquisto di stampanti portatili e che c’è piena disponibilità a procedere all’acquisto, per gli uffici interessati. Dalla carta carbone alla stampante portatile: anche qui, finalmente qualcosa si muove.

Contingente Sicilia: l’Amministrazione ha comunicato che c’è la volontà politica di proseguire sulla strada avviata e che non si torna indietro, stante anche la presenza di un chiaro dettato normativo. Pur non essendo possibile, al momento, stabilizzare coloro che sono già lì, è stata ribadita l’intenzione di costituire una struttura apposita, con un dirigente preposto, che si occupi esclusivamente di Sicilia e questa ci sembra una buona notizia, a condizione che oltre al dirigente, vi sia anche personale dedicato esclusivamente a tutto ciò che riguarda le attività: dalla programmazione della vigilanza, al pagamento delle trasferte, alla corresponsione dei buoni pasto, etc. Solo in questo modo potremo far sentire le lavoratrici e i lavoratori che sono lì un po’ meno “soli”.

Abbiamo comunque ribadito l’importanza di garantire che i lavoratori rimasti fuori dall’ultimo interpello possano accedere al più presto – già entro l’anno – al contingente, non appena questa struttura sarà costituita. Riguardo a coloro che sono già in Sicilia abbiamo evidenziato che, essendo stati inviati in province diverse da quelle di residenza, una maggiore flessibilità organizzativa non guasterebbe: in altri termini, fermo restando il territorio di competenza assegnato a livello ispettivo, si potrebbe immaginare di far andare questo personale presso la sede più vicina, così da ottimizzare tempi e costi.

Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

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