“Devo ringraziare tutto il personale ispettivo per l’attività, per la qualità del lavoro svolto, per la sinergia che si sta creando tra forze ispettive […]. Certamente c’è il mio impegno sulle misure che devono incentivare l’attività degli ispettori, sono consapevole che ci sia una necessità di investire risorse economiche sul fronte del miglioramento del trattamento economico non solo del personale ispettivo”.
Così la Ministra Calderone, lo scorso 12 giugno nel suo intervento alla Camera dei deputati, nell’ambito delle comunicazioni rese in materia di salute e sicurezza sul lavoro, riconoscendo l’esistenza di un problema retributivo del personale (ispettivo e non solo) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Ancora una volta le dichiarazioni, gli impegni e le promesse non sono state seguite da fatti concreti. Nel DPCM emanato a seguito del DL PA, con cui si ripartiscono i fondi stanziati presso il MEF per l’aumento del salario accessorio del personale di Ministeri e Presidenza del consiglio, INL non è presente, come altre Agenzie. La stessa Ministra, in risposta a una interrogazione parlamentare sul punto, riconosce l’esistenza di una “asimmetria”, che questa esclusione genera “interrogativi e preoccupazioni” e comunica che l’intento del Governo è quello di superarla. Peccato che, durante l’iter di approvazione del DL PA fossero stati presentati degli emendamenti di maggioranza (ripetiamo: di maggioranza), che miravano ad includere nello stanziamento sia INL sia le altre Agenzie, ma tali emendamenti sono stati poi ritirati…
Finalmente, con l’emanazione del DPCM, si è fatta chiarezza sulle finalità dello stanziamento del fondo presso il MEF, che non riguarda l’incremento dell’indennità di amministrazione, bensì gli FRD, ma è una magra consolazione. Come la Ministra Calderone sa bene, si pone un tema di troppe rinunce alla presa di servizio o di dimissioni, da parte del personale ispettivo e non solo.
In diverse occasioni, la Ministra ha autoelogiato l’impegno del Governo a far bandire un nuovo concorso per ispettori tecnici: diamo atto del concorso (che, peraltro, recupera parte dei posti andati deserti nel precedente), ma i numeri dei candidati rispetto ai posti disponibili non lasciano presagire bene e la causa di questo resta sempre la stessa: l’eccessiva differenza tra retribuzione e competenze richieste.
Cosa ha fatto l’organo politico per garantire l’inserimento dei lavoratori dell’INL nel Fondo di 190 milioni? Cosa intende fare, ora, per riallineare le dichiarazioni ufficiali ai fatti?
Di certo occorre garantire che il FRD dell’INL sia adeguatamente incrementato nella sua quota fissa.
Occorre avere il coraggio politico che finora al vertice politico del Ministero del lavoro è mancato e che altri Ministri della stessa compagine hanno avuto, con risultati tangibili per i lavoratori.
Occorre rivendicare la centralità concreta (non a parole) dell’INL e delle sue attività a tutela dei lavoratori, della legalità del mercato del lavoro e della sicurezza sul lavoro.
Occorre utilizzare il corposo avanzo di bilancio dell’INL, mettendone una parte sostanziosa a disposizione dei lavoratori, superando resistenze strumentali.
La Ministra Calderone si degnerà, almeno stavolta, di dare una risposta o proseguirà con questo balletto di dichiarazioni vuote?
In assenza di risposte, avvieremo tutte le iniziative necessarie a tutelare i lavoratori e a far sapere alla cittadinanza che le sue parole sono solo chiacchiere e non impegni seri.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |