È stata approvata e pubblicata la relazione della Corte dei conti sull’attività di vigilanza infortunistica dell’INL (la trovate in allegato al comunicato). Si tratta di una relazione corposa, le cui raccomandazioni conclusive sono, a nostro parere, assolutamente condivisibili, quantomeno perché sono anni che – come FP CGIL – chiediamo praticamente le stesse cose. Ringraziamo i giudici della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato per la loro relazione, perché ci consentono di riprendere concetti più volte espressi, come FP CGIL, in questi anni.
Vediamo nel dettaglio: la Corte evidenzia l’assenza perdurante di “un sistema unico di condivisione dei dati tra gli istituti deputati alla vigilanza, presupposto fondamentale per l’esercizio di una corretta funzione di coordinamento” e per questo “raccomanda un sollecito completamento dei due sistemi già in uso, Sinp e MiniSinp, nonché una tempestiva ed effeFva entrata in funzione del Portale del sommerso”. “tale sistema […] potrà garantire un’effettiva e completa circolazione dei dati e, al contempo, una più efficace azione ispettiva”.
Nel corso dell’audizione davanti alla Corte, l’INL ha comunicato che “circa 900 ispettori ordinari non svolgono, o svolgono solo parzialmente, attività ispettiva in quanto sono impiegati, in parte o totalmente, in compit i di tipo amministrativo”. “Tale circostanza” – ribadisce la Corte “suscita perplessità in quanto ciò non può che incidere negativamente sull’aFvità ispeFva”. Che cosa si può fare, quindi? Procedere all’assunzione di nuovi funzionari amministrativi ma, anche “un intervento legislativo che aumenti l’attraFvità del ruolo dell’ispettore del lavoro, con incentivi ad hoc, quali la corresponsione di un’indennità legata alle mansioni di polizia giudiziaria svolte dagli ispettori e un regime forfettario per il rimborso delle spese di missione sostenute dagli stessi”. Bene che anche la Corte condivida l’impostazione di un sistema indennitario.
Riguardo al contingente Sicilia, la Corte scrive: “Risulta essere particolarmente rilevante l’incremento del numero totale degli accessi compiuti e, per quanto concerne specificamente la salute e sicurezza, il numero delle ispezioni compiute ed il totale delle violazioni accertate. La Sezione, quindi, auspica la continuazione della sperimentazione, anche attraverso un ulteriore rafforzamento del contingente, alla luce dei risultati conseguiti”. Speriamo, quindi, che INL costituisca al più presto la struttura deputata a seguire la vigilanza in Sicilia, così da allargare ulteriormente il contingente.
Relativamente alle entrate, si evidenzia che, ad aprile 2025, l’INL doveva ancora ricevere – da Ministero del Lavoro e MEF – la cifra esorbitante di 43.679.135 euro! I giudici prendono atto della “lentezza intrinseca al procedimento di rimborso delle somme all’Inl” e per questo auspicano “un intervento normativo teso a semplificare la disciplina delle entrate dell’Ispettorato, in quanto la citata scelta normativa non sembra rispondere a criteri di razionalità e semplificazione, incidendo sulle modalità e sulla tempistica di acquisizione delle risorse”. Forse i giudici non sanno, ad esempio, che il personale ispettivo dell’INL, proprio per questi valzer burocratici, sta ancora aspettando di ricevere l’ultimo bimestre di incentivi dell’anno 2023…
Sempre restando sulle risorse di bilancio, la Corte “auspica una modifica normativa che estenda la possibilità di utilizzo di tali risorse, ad esempio, per sopperire alle carenze di personale e per incentivare la digitalizzazione delle aFvità”, aggiungendo poi che “in merito alla gestione delle entrate e ai loro utilizzi sarebbe quantomai opportuno riconoscere tale autonomia individuando le procedure più idonee allo sviluppo di tale ruolo”. Perciò, quando noi come FP CGIL chiedevamo un intervento normativo per ampliare l’autonomia di bilancio dell’Ente e completarla, non stavamo fantasticando. Ora la Corte dei conti avvalora quanto noi avevamo chiesto anche alla Ministra Calderone, al tavolo della vertenza sulla perequazione.
La conclusione della relazione dovrebbe essere letta dal vertice politico del Ministero ed essere immediatamente tradotta in norme di legge: “pertanto, nell’oFca di superare tali vincoli, la Sezione, […] auspica che le proposte di riforma normativa siano prese in considerazione dal legislatore, dando ulteriore impulso all’aFvità dell’Ispettorato nazionale del lavoro”.
Ministra Calderone, stavolta non è la FP CGIL che le chiede di dare ulteriore impulso all’attività dell’INL e fare qualcosa di concreto per lavoratrici e lavoratori di questo Ente. Stavolta è la Corte dei conti: almeno a loro, darà ascolto?
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |