INPS – TFS/TFR: serve un cambio di marcia

01 Luglio 2025

Il sequestro del TFS/TFR deve finire. Torniamo sulla relazione programmatica 2026-2028 prodotta dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS, che ha richiamato espressamente il dettato della sentenza n. 130/2023 della Corte Costituzionale, chiedendo all’Istituto di fare la sua parte: sia in termini di assetto organizzativo, sia per ciò che concerne la dotazione organica degli uffici preposti alla liquidazione del trattamento di fine rapporto.

Una sensibilità di cui diamo atto al CIV, in continuità con quanto abbiamo più volte espresso in questi anni innanzi a tutta la governance.

Serve infatti, a nostro avviso, uno sforzo straordinario per superare un’iniquità che colpisce proprio chi opera al servizio dello Stato. Questo Ente, che già in passato ha mostrato di sapere riorientare la produzione adeguando il proprio modello alle esigenze dei cittadini, non può restare spettatore in una partita complessa e vitale per una platea così consistente.

Chiaro è che il problema sta a monte, in un impianto normativo penalizzante che richiede urgenti correttivi da parte del Legislatore, ma anche il nostro Istituto può fare la propria parte reindirizzando i propri sforzi.

Come abbiamo denunciato nei mesi passati, l’attesa oggi può arrivare fino a 7 anni, con una perdita media per ogni lavoratore di 11.735 euro: frutto del combinato disposto tra il ritardo del pagamento e l’inflazione.

Incide, sulla nostra capacità di risposta, la forte carenza d’organico che non consente di limitare i danni. Una carenza che non ruota più solamente sugli squilibri territoriali tra Nord e Sud, ma si ricalibra lungo l’asse centro/periferia.

Se la situazione di realtà come Bergamo, Rimini o Vicenza è tristemente nota, e richiede interventi netti, è evidente come squilibri si riscontrino in scala anche all’interno delle stesse regioni meridionali (basti pensare alle criticità avvertite da Enna rispetto a Palermo).

Qui rilanciamo la nostra iniziativa: la convocazione di un tavolo che definisca, con tutte le organizzazioni sindacali, la policy dell’Istituto sulle assunzioni future. Un’esigenza non rinviabile, su cui sollecitiamo l’Amministrazione.

Quanto all’azione della nostra organizzazione fuori dall’INPS, continuiamo a chiedere l’equiparazione del trattamento di fine rapporto tra pubblico e privato, pronti a difendere i diritti delle colleghe e dei colleghi anche per via legale.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto