INPS – E ora il contratto travolge le assemblee

04 Luglio 2025

Ed eccoci di nuovo qua, a commentare le meraviglie del “miglior contratto possibile”.

Dopo aver funestato il salario dei dipendenti pubblici, cui non è stato riconosciuto neppure il recupero dell’inflazione; dopo aver irrigidito ai limiti del paradosso la fruizione delle ferie, complicando la vita in ogni territorio e imponendo ai dipendenti doti divinatorie; dopo tutto questo, l’ultima vittima in ordine di tempo è il diritto d’assemblea, cioè l’essenza della partecipazione sul posto di lavoro.

Con messaggio Hermes 2127/2025, INPS ha infatti recepito le novità introdotte dal CCNL siglato da CISL, FLP, CONFINTESA E CONFSALUNSA.

In esso viene precisato che, dal 3 luglio, le ore di permesso per partecipare alle assemblee “sono utili alla quantificazione della durata della prestazione ai fini dell’erogazione del buono pasto, nel limite di tre ore per ciascuna assemblea“.

Conseguentemente, laddove sia organizzata un’assemblea che supera le tre ore, “il numero di ore di permesso utili ai fini della maturazione del buono pasto è pari a tre; pertanto, per poter riconoscere tale beneficio è necessario che il lavoratore presti un’attività lavorativa di durata almeno sufficiente al completamento dell’orario minimo richiesto per il riconoscimento del buono pasto più l’obbligatoria pausa pranzo di 30 minuti“.

Cosa si cela dietro questa formula solo apparentemente bizantina?

Una fregatura, soprattutto per chi vive le assemblee non come l’adempimento furfantesco del venerdì, ma come un autentico momento di confronto.

E infatti cosa si ricava dalla casistica analizzata dal messaggio? Facciamo una sintesi:

  • per le assemblee in presenza, si maturerà il buono pasto solo se la somma “ore di assemblea” + “ore di lavoro (in presenza)” sarà pari almeno a 6 ore e 30 minuti;

  • per le assemblee online seguite da remoto, la maturazione del buono pasto sarà possibile se si utilizzano massimo 4 ore e 12 minuti per ciascuna assemblea. Quindi si dovrà fare una PAPERless giornaliera SWOR e, al contempo, una assenza oraria – entro i limiti indicati – col giustificativo ASS0;

  • infine, per le assemblee online seguite però dalla postazione di lavoro, la disciplina vigente è quella indicata per le assemblee in presenza.

Si tratta di regole che rendono più complessa la partecipazione, scoraggiano di fatto l’esercizio di un diritto imbrigliandolo in mezzo a cavilli burocratici.

Da un lato avremo un’Amministrazione che avrà il potere di vigilare sullo smaltimento delle ferie alla stregua del Grande Fratello di Orwell, e i prodromi si sono già visti; dall’altro registreremo una maggiore difficoltà a organizzare momenti di scambio senza mettere in discussione diritti economici delle colleghe e dei colleghi.

Un’operazione brillante, che avevamo denunciato prima delle RSU, e che ha un grande merito: quello di sbugiardare, ancora una volta, chi ha messo gli interessi dei lavoratori alla sbarra.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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