15 Luglio 2025
“Apprendiamo con un certo stupore delle dichiarazioni del ministro Zangrillo, che continua a diffondere numeri fuorvianti. I venti miliardi di euro da lui annunciati sono previsti in due leggi di Bilancio; in presenza di un’inflazione del triennio 2022-24 pari al 16% annunciare un aumento che non arriva al 7% significa di fatto impoverire di circa il 10% lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego. I veri numeri sono questi: i rinnovi contrattuali dei trienni 2016/2018 (+3,48%) e 2019/2021 (+4,38%) sono stati superiori all’inflazione, rispettivamente al 2,1% e al 2,3%. Al contrario, quello relativo al 2022/2024 rappresenterebbe il primo Ccnl con un adeguamento economico abbondantemente al di sotto dell’inflazione registrata”.
Lo scrivono in una nota Fp Cgil e Uil Fpl, replicando alle dichiarazioni del ministro della Pubblica amministrazione.
“L’unica cosa da capire è che si tratta di misure largamente insufficienti a coprire la perdita del potere di acquisto di lavoratrici e lavoratori, la cui professionalità andrebbe valorizzata anziché svilita. Noi abbiamo scelto di lottare per i diritti, chiedendo un rinnovo contrattuale degno. Continueremo a ribadire la necessità di aumentare le risorse e non accetteremo mai l’aut aut del prendere o lasciare: non si gioca sulla pelle di chi lavora”.