MIC: Comunicato alle lavoratrici e ai lavoratori del Ministero della Cultura

22 Luglio 2025

ALLE LAVORATRICI E ALLE LAVORATORI DEL MINISTERO DELLA CULTURA

Qualche giorno fa, il ministro Giuli ha dichiarato con grande enfasi di essere insoddisfatto dell’esito che la commissione giudicatrice aveva a lui trasmesso in relazione a cinque dirigenti generali da nominare con selezione internazionale. Il polverone mediatico conseguentemente sollevatosi, deve averlo indotto in qualche modo a decidere di non interferire nei lavori della commissione e a decretare i nomi dei nuovi dirigenti generali, che, peraltro, hanno riscosso anche il generale plauso degli addetti ai lavori.

Venerdì sera è stato il momento, invece, dei dirigenti di seconda fascia, messi a bando con pubblica selezione per un totale complessivo di 175 posti. Un comunicato formale del Ministero uscito in tarda serata annunciava finalmente l’individuazione di 140 incaricati, salvo dimenticare (non sappiamo se volontariamente o no) di divulgarne i nominativi. La lettura combinata degli eventi dimostra che l’Amministrazione non è in grado neanche di concludere una procedura di respiro nazionale, dopo che il termine del 30 giugno, apparentemente imposto da una serrata interlocuzione con la Corte dei conti, evidentemente non era poi così perentorio per la messa a terra della riforma. Ci sembra che la tanto decantata riorganizzazione avviata dal precedente ministro Sangiuliano oltre un anno fa e proseguita dall’attuale ministro in assoluta continuità, non abbia prodotto risultati. Ci chiediamo, quindi, che senso abbia annunciare il (semi) completamento di una procedura, peraltro senza rendere pubblici i nomi di quante e quanti sono stati prescelti, se non per poter dichiarare il mero assolvimento di un compito.  Che poi sia stato fatto bene o male, non importa.

Noi continuiamo a ritenere che il coinvolgimento delle parti sociali, come ripetutamente richiesto sin dall’inizio e reiteratamente in corso d’opera, avrebbe garantito esiti molto più apprezzabili, se non altro perché è tra le nostre ordinarie attività recepire e affrontare le vertenze che quotidianamente si formano nei luoghi di lavoro.

Ci auguriamo che il ministro, il capo di gabinetto e tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella riforma si decidano, finalmente, a convocare le organizzazioni sindacali, come più e più volte ufficialmente richiesto dalle scriventi, e riferire sugli intendimenti relativi alle ultime (?) fasi della riforma, sulla politica assunzionale, sulla nuova distribuzione degli organici, sulla formazione, sulla salute e sicurezza del lavoro.

Per quanto ci riguarda, nella piena convinzione che il Ministero non gestisca neanche parzialmente la complessità organizzativa di una riforma deliberatamente non partecipata, invece di interrompere le relazioni sindacali con la mano sinistra per firmare accordi nazionali con la mano destra continueremo la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, stremati da mesi di incertezza, resilienza forzata e inesauribile senso di responsabilità. Quelle stesse colleghe e quegli stessi colleghi che hanno garantito la continuità dei diversi cicli di lavoro e che oggi, malgrado il loro ben operare, vedono finire sui giornali un’Amministrazione prigioniera della Politica.

A fronte di tutto questo nei prossimi giorni e nelle settimane a venire organizzeremo presìdi e assemblee su tutto il territorio nazionale. Invitiamo tutte e tutti alla massima partecipazione!

LA MOBILITAZIONE NON VA IN VACANZA! (E SE CI VA, NON FIRMA ACCORDI)

FP CGIL MIC
V. Giunta

UIL PA MIC
 F. Trastulli

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