Dogane e Monopoli: Riorganizzazione ADM – cosa c’è da cambiare ?

25 Luglio 2025

Riorganizzazione ADM – Cosa c’è da cambiare

Dopo quasi tre mesi di sperimentazione, al di là degli aspetti di dettaglio, abbiamo avuto la conferma della criticità di alcuni aspetti della riorganizzazione, sui quali da subito avevamo espresso perplessità.

Non ci aspettavamo invece tutte le difficoltà informatiche e procedurali che sono emerse nella fase sperimentale. Non ci aspettavamo, soprattutto, che si partisse senza alcuna informazione alle lavoratrici e ai lavoratori dei cambiamenti che avrebbero dovuto affrontare, senza nessuna formazione, senza nemmeno la possibilità di chiudere le pratiche in lavorazione, nonostante ci fosse tutto il tempo per evitare questa situazione.

Tutto ciò, accompagnato dal fatto che alcuni dirigenti coinvolti nella fase sperimentale, dal centro alla periferia, si sono impegnati più a minimizzare e coprire le difficoltà emerse piuttosto che a risolverle, ha messo a serio rischio l’operatività degli Uffici.

Lungi dall’omogeneizzare e ripartire con buonsenso risorse e attività, oltre che complicare esponenzialmente quella che riteniamo avesse dovuto essere il principale scopo della riorganizzazione, ovvero l’unificazione funzionale fra gli uffici delle dogane e quelli dei monopoli, si stanno creando disparità di attribuzioni fra gli Uffici inaccettabili in un’Agenzia che dovrebbe essere chiamata ad ottimizzare l’utilizzo delle dotazioni organiche a sua disposizione.

Per questo c’è bisogno di rivedere sostanzialmente gli aspetti della riorganizzazione che esulano dall’unificazione funzionale degli Uffici delle dogane e quelli dei monopoli, in particolare va rivista:

La scelta di declassare alcuni Uffici provinciali, che per organici, carichi di lavoro ed estensione territoriale sono nella media, a fronte del mantenimento e dell’istituzione di nuovi micro-uffici dirigenziali, come Lampedusa ed i nuovi uffici antifrode per la Val d’Aosta, il Molise, la Basilicata, le Marche e l’Abruzzo.

La classificazione degli uffici in Aree territoriali, Distaccamenti territoriali, Distaccamenti locali, Reparti territoriali, Reparti locali, che rappresenta un’inutile rigidità organizzativa rispetto alle attuali Sezione operative territoriali, capaci con una unica classificazione di articolare in maniera più semplice e flessibile le funzioni degli Uffici delle dogane e dei monopoli.

A meno di non rischiare il caos totale, la riorganizzazione a regime non dovrà partire con le stesse modalità con cui è partita la fase sperimentale in Emilia- Romagna e Marche. I Lavoratori e le Lavoratrici coinvolti non possono essere avvisati il giorno prima dei cambiamenti di ruolo e di attività che li riguardano, ma con un preavviso adeguato ad avviare i necessari processi di formazione e affiancamento.

Prudenzialmente, auspicando che le difficoltà informatiche si siano risolte per l’avvio della riorganizzazione sull’intero territorio nazionale, per quanto possibile bisognerà prevedere una fase transitoria in cui gli applicativi vecchi e nuovi siano fruibili e accessibili in parallelo, per evitare il caos a cui abbiamo assistito in Emilia -Romagna e Marche. Caos che si è riuscito a tamponare solo grazie ad un incredibile sforzo dei colleghi e delle colleghe che hanno lavorato il doppio fra mille difficoltà per coprire le falle della riorganizzazione.

Deve essere modificato il regolamento di amministrazione nella parte in cui prevede l’attribuzione di posizioni organizzative (contrattuali) a seguito di una valutazione quali- quantitativa delle funzioni da ricoprire, mettendo un’ipoteca sulla contrattazione integrativa.

Da mesi queste OO.SS. chiedono al Direttore dell’Agenzia un confronto costruttivo sullo stato della riorganizzazione e sulla sua applicazione senza che ci sia stata la volontà della controparte di condividere questo percorso.

Ora risulta agli occhi di tutti che diventa improcrastinabile rivedere alcune cose che non funzionano ed è giunto il momento di un cambio di passo, senza il quale dovremo trarre le dovute conseguenze concordandole, in coerenza, con tutto il personale.

FP CGIL

UIL PA

USB

Iervolino

Procopio

Serino

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